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Dopo l’allenatore, l’altra priorità: sciogliere finalmente il nodo-centravanti

GERMOGLI PH

La Fiorentina quest'estate non può permettersi di sbagliare nuovamente la scelta per quanto riguarda uno dei ruoli più delicati

Alessandro Bracali

"Sbagliare è umano, per carità, ma perseverare è diabolico. Ecco perché la Fiorentina presto, prestissimo, sarà chiamata ad una scelta importantissima che non potrà toppare: a chi affidare la maglia viola numero 9 [CLICCA]  della prossima stagione. Perché è dai gol che passano gran parte delle fortune di una squadra di calcio. E a Firenze abbiamo visto nelle ultime due stagioni quanto sia mancata una figura di riferimento là davanti, nel cuore dell'area di rigore avversaria. Le quattordici reti messe a segno da Giovanni Simeone - senza rigori - nell'annata 2017/2018 rappresentano l'ultimo risultato decente a livello di segnature individuali per quanto riguarda gli attaccanti viola più recenti (l'anno scorso il capocannoniere fu addirittura Marco Benassi...). Grazie alla tripletta messa a segno contro il Bologna, Federico Chiesa ha toccato la doppia cifra - 10 gol - e domenica a Ferrara può anche aumentare il proprio bottino, ma non basta. Quest'anno c'è stata troppa confusione nel reparto avanzato ed è mancata una linea logica che legasse le varie scelte fatte in sede di mercato, da Pedro a Boateng nella prima parte, per arrivare poi a Cutrone e Kouamé (che centravanti, comunque, non è), i quali rappresentano comunque due ottimi investimenti. Ma per il presente serve maggiore affidabilità. Non si chiede di spendere chissà quali cifre, ma di trovare il profilo giusto, basti pensare che uno come Ciccio Caputo, ad esempio, di gol col Sassuolo ne ha segnati 21 in questo campionato. Discorso a parte merita Dusan Vlahovic: considerato da tutti un potenziale crack, dotato di mezzi fisici e tecnici impressionanti, è scivolato nelle gerarchie di Beppe Iachini nelle ultime settimane, diventando, in pratica, la terza scelta, alle spalle dei già citati Cutrone e Kouamé. Merita sicuramente una valutazione approfondita di dirigenza e staff tecnico: forse andare a giocare un anno in prestito con continuità, se a Firenze non può farlo, potrebbe essere la scelta migliore.

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