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La partita è una, ma i temi tanti

Così simili, così diversi: Italiano, Sarri e tutti i nomi in ballo

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Sarri e Italiano, Provedel e Luis Alberto, ma non solo. Tutti i temi intorno a Fiorentina-Lazio, un match dalle mille sfaccettature

Giovanni Zecchi

Capita spesso di incontrare, a lavoro o in giro, una persona che somiglia tanto a qualcuno a voi noto, ma che in realtà è soltanto uno sconosciuto. Non è proprio il caso di Vincenzo Italiano e Maurizio Sarri, ma poco ci manca. Due tecnici molto simili, che si conoscono e che condividono un'idea di calcio moderno e propositivo. Fiorentina-Lazio però, non è solo questo.Provedel, Luis Alberto, Milinkovic-Savic e il ritorno di Milenkovic. Insomma, andiamo a vedere tutti in nomi in ballo e cosa può nascondere un match affascinante, quanto importante.

Gemelli diversi

No, nessun riferimento al noto duo di cantanti, ma solo un titolo per riferirsi ai due allenatori di Fiorentina e Lazio. Italiano e Sarri, due tecnici che conoscono il calcio a tutti i livelli. Due promotori del 4-3-3 con i fiocchi, dell'arte degli esterni e del giro palla. Tanto simili, che i propri presidenti potevano scambiare le scelte qualche anno fa. Detto ciò, sono le differenze a rende queste due squadre riconoscibili. Alla base del modulo di Sarri c'è il possesso palla compulsivo, esploso ai tempi del Napoli e confermato con la Lazio. Non per nulla, l'ex Empoli ha affidato il proprio centrocampo a calciatori come Jorginho e Cataldi. Cosa che Italiano ha fatto con Torreira la scorsa stagione. Motivo per cui, Sarri non potrebbe mai costruire la sua squadra intorno ad Amrabat, a differenza dell'allenatore viola che, con fiducia e lavoro, ha costruito un centrocampista in grado di dare fisicità e gioco alla squadra. E gli esterni? Entrambi li considerano fondamentali e si vede. Un po' di numeri: nella scorsa stagione, gli esterni viola hanno messo a segno 17 gol in tutte le competizioni. Quelli della Lazio invece, sono andati in gol 23 volte. In queste prime gare, sono solo 5 i gol della Fiorentina provenienti dalle fasce e uno in più per i biancocelesti. La distanza è minima, ma il peso di Immobile si sente eccome. Questa, però, è un'altra storia. 

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Il mercato che non è stato

Nomi, storie e tanti intrecci. Se ai tifosi viola gli parli di Lazio, molto probabilmente il primo nome da loro associato a quei colori è quello di Luis Alberto. Un nome non preso a caso. Il rapporto mai nato con Sarri ha tenuto vivi i sogni del popolo viola per tutta l'estate, finché il peso della valutazione non ha posto fine al tutto. Lo spagnolo sarebbe ideale per Italiano, non per il tecnico toscano. Il primo è amante degli inserimenti, il secondo dell'equilibrio perfetto. Questa sera dovrebbe partire dalla panchina e chissà se osserverà, con qualche rammarico, con attenzione quella che poteva diventare la sua squadra. Senza cambiare reparto, anche il nome di Milinkovic-Savic suscita alcuni ricordi in casa Fiorentina. Il serbo, nel lontano 2015, era già pronto a firmare con i viola per poi scoppiare in lacrime e ripensarci. Anche quell'anno c'era Pradè come dirigente della Fiorentina e chissà, cosa penserà nel vedere la classe del centrocampista di Sarri. "Che fini mondo per quel portiere biondo...", il suo nome? Provedel. Pupillo di Italiano a Spezia, accostato alla Fiorentina per molto tempo. Le strade non si sono unite e adesso è in cerca di successo alla Lazio. Nella prima gara di Terracciano con il rinnovo firmato, l'estremo difensore affronterà l'allenatore che lo stima tanto. Chissà cosa penserà Italiano nel vedere Provedel nella porta avversaria. 

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Un muro contro Ciro

Infine, un ultimo tema. Non ci sono nascosti intrecci o coincidenze, ma solo un ritorno tanto atteso. Con ogni probabilità, Nikola Milenkovic sarà titolare contro la Lazio e dovrà arginare un certo Ciro Immobile.Non un compito semplice certo, ma il serbo dovrà riprendersi in mano la difesa viola e confermare ciò che Italiano disse il giorno del suo infortunio: "Milenkovic è il giocatore più forte della Fiorentina". Sarà un duello senza sosta, che si giocherà sui dettagli. Non sono concesse sbavature, perché la possibile vittoria della Fiorentina passa anche dalla prestazione del suo centrale. 

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