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Cosa lascia la sosta: Beltran a vuoto, Nico&Jack top. Ma il vero regalo è in casa

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Un focus sullo stato di forma della rosa viola alla fine degli impegni internazionali dei giocatori convocati dai rispettivi ct

Con la nottata sudamericana e la vittoria dell'Argentina per 2-0 sul Perù vanno in archivio le gare della sosta nazionali di ottobre. Un cammino di una decina di giorni che gli italiani hanno seguito accompagnati da una sequela di eventi e di notizie davvero fuori dall'ordinario (scandalo scommesse, condanne, pugni in faccia, nuove rivelazioni), che per il momento ha visto la Fiorentina spettatrice intonsa. I tifosi viola hanno potuto, per il momento, rilassarsi cullati dal terzo posto in classifica alla pari con la Juventus, dal maestoso Grand Opening del Viola Park e dalle ottime prestazioni con le rispettive selezioni di Giacomo Bonaventura e Nico Gonzalez. Il primo ha aperto le marcature nel 4-0 dell'Italia contro Malta con un tiro a giro splendido, rimanendo a guardare come Biraghi il 3-1 inflitto dall'Inghilterra agli azzurri a Wembley; il secondo ha giocato entrambe le partite con Paraguay e Perù, assistendo Messi nella seconda e diventando il giocatore con la striscia di partite senza sconfitta più lunga nella storia della Nazionale. Un pieno di fiducia per i due leader di Italiano. Quarta e Beltran, gli altri argentini, non hanno invece messo insieme molti minuti (il difensore è subentrato nella notte contro il Perù, ma solo per via dell'infortunio di Montiel) in un viaggio transoceanico che rischia di precludere loro anche la titolarità a Empoli. Ma l'orgoglio di una chiamata della propria Nazionale immaginiamo valga di più, anche senza giocare molto o senza giocare affatto.

Il bilancio degli altri

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Milenkovic aveva due clienti scomodissimi: Barnabàs Varga dell'Ungheria e Nikola Krstovic del Montenegro, entrambi già affrontati con le maglie dei club, Ferencvaros e Lecce, e da entrambi già beffato. Varga, secondo solo a Cristiano Ronaldo e al pari di Haaland per gol segnati nel 2023, ha trafitto anche la Serbia, ma il numero 4 viola non era ancora subentrato. Anche in Conference League Milenkovic non era in campo al momento del gol di Varga. Krstovic invece, a differenza di quanto accaduto in campionato, è rimasto a secco nel 3-1 finale subito dai suoi, con gol dell'ex viola Jovetic. Per Kouamé due ingressi dalla panchina e due pareggi contro Marocco e Sudafrica con la maglia della Costa d'Avorio, Brekalo invece ha giocato entrambe le gare della Croazia dall'inizio ma non è riuscito a evitare due sconfitte (0-1 con la Turchia di Montella, prima squadra a battere i balcanici in casa nelle qualificazioni europee, e 2-1 in casa del Galles) che mettono a rischio la partecipazione a Euro 2024. Kayode ha partecipato dalla panchina alla vittoria dell'Under 21 contro la Norvegia, griffata dal gol e assist dell'obiettivo viola Baldanzi, mentre Comuzzo e Amatucci con l'Under 20 hanno ottenuto una bella vittoria per 1-0 contro la Polonia: panchina per il primo, assist vincente a Terracciano per il secondo.


La vera buona notizia

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In tutto questo, Italiano ha potuto lavorare con chi, non convocato, è rimasto al Viola Park, fresco di inaugurazione. E i nomi, a giudicare dalle gerarchie di quest'anno, sono di primissimo piano: Terracciano, Parisi, Arthur, Duncan, Ikoné, Nzola sono sei elementi su undici della formazione titolare che ha schiantato il Napoli al Maradona, prontissimi a meno di imprevisti per l'Empoli, gara da vincere per cominciare la prossima tornata di impegni col piede giusto. In particolare Arthur e Duncan, la coppia di mediani titolari e più affidabili sin qui, hanno avuto giorni utili per cementare ancor più la loro intesa. E al pari loro, anche Mandragora e Maxime Lopez, loro alter ego, sono rimasti a lavorare per recuperare terreno. E' questo il regalo migliore per Italiano, da sempre attentissimo alla gestione delle energie del suo gruppo. Giocare al lunedì, infine, aiuterà ulteriormente giocatori come Gonzalez, quasi irrinunciabili, a recuperare dal rientro che avrà luogo solo domani.

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