Corvino, il padre Igor, l’addio: tra Fiorentina e Zaniolo finì male, ma ora…

In mezzo ci sono stati otto anni e cinque squadre. Due gravi infortuni al ginocchio, la chiamata in nazionale poco più che maggiorenne. E ancora: lampi di classe, dissidi col Ct Mancini, vicende extracampo e social che hanno coinvolto anche la famiglia, due esperienze all'estero e tanto altro. Nicolò Zaniolo potrebbe chiudere un cerchio, aperto il 31 agosto 2016. Quando, ancora diciassettenne, La Fiorentina decise di svincolarlo. Ma facciamo ordine.

Due versioni

Grande fiuto per i talenti, attento osservatore e profondo conoscitore del calcio giovanile, Pantaleo Corvino ha sempre dettato legge e mosso numerose pedine in tema di Primavera e non solo. L'ex direttore viola quell'estate avrebbe voluto far firmare al giovane Nicolò il primo contratto da professionista e poi girarlo in prestito per accumulare esperienza, ma il padre Igor (ex calciatore con un lungo passato in Serie B) si mise di traverso. Non voleva che fosse un dirigente a decidere il futuro del figlio, il contratto non fu firmato e arrivò il passaggio all'Entella, a due passi da casa.

Una versione che non collima con quella del calciatore: "L'ultimo giorno di mercato la Fiorentina mi ha svincolato, dicendo che arrivavano nuovi calciatori da fuori, e sono venuto qui a Chiavari. Delusione? Sì, dopo nove anni mi hanno trattato un po' male, potevano dirmelo, ma sono state scelte loro. Si vede che chi è arrivato era meglio di me". Così parlò Zaniolo a Sky Sport dopo l'esordio in Serie B togliendosi qualche sassolino dalle scarpe.

E adesso?

"Ottimismo Fiorentina", "Sorpasso Atalanta", Nicolò Zaniolo non ha ancora sciolto le riserve sul suo futuro. Serve un club che accontenti le richieste del Galatasaray, ma la profonda amicizia con Moise Keane la voglia di riscatto in un club che lo ha sedotto e abbandonato è tanta. E dopo otto anni, il cerchio potrebbe davvero chiudersi a tinte viola.