La porta e la difesa
—In porta è arrivato Christensen e hanno salutato Sirigu e Cerofolini. Il portiere danese viene da una stagione molto difficile, in cui si è comunque fatto valere, all'Hertha Berlino. Non si tratta forse del colpo a effetto in cui i tifosi viola speravano, ma di certo si ritaglierà spazi importanti se sarà in grado di giocarsi al meglio le sue carte. Passiamo alla difesa: grande upgrade a sinistra dove Terzic ha fatto le valigie per far spazio a Parisi. A destra, invece, Kayode e Pierozzi hanno rilevato Venuti. I due ragazzi sono in possesso di grande talento, ma l'impatto con la massima categoria sarà certamente da valutare. Quanto ai centrali, Igor è volato in Inghilterra e Quarta si avvicina a grandi passi al Betis, per adesso è arrivato solamente Yerry Mina. Il colombiano è un giocatore di indubbia qualità, ma su di lui pende l'incognita delle condizioni fisiche e per adesso continua a prepararsi in maniera individuale per entrare in forma. La sensazione è che ci sia bisogno di un grande centrale che possa fungere da titolare accanto a Milenkovic.
Il centrocampo e il tridente
—In mediana Arthur è arrivato per inaugurare un nuovo corso del centrocampo viola. Anche il brasiliano, al netto delle buone indicazioni in pre-season, dovrà però fugare dubbi sulla tenuta fisica. E in un reparto che ha perso anche Castrovilli, è inevitabile pensare che serva un acquisto importante, soprattutto in caso di cessione di Amrabat. Sempre che non esploda un talentino come Infantino. E davanti? Il club ha letteralmente rivoluzionato il reparto d'attacco dove sono arrivati Sabiri, Nzola e il colpo a effetto Beltran a fronte delle partenze di Saponara e Cabral. Parliamo della zona di campo in cui la Fiorentina ha sofferto maggiormente nel corso della stagione passata. Non ce ne vorranno Cabral e Jovic, ma il reparto appare migliorato sensibilmente. Anche se, anche qui, la Fiorentina si gioca molto sul rendimento del centravanti arrivato dal River Plate.
E quindi Commisso ha ragione? Di primo acchito viene da dire di sì. Anche se, è vero che l'attacco si è rinforzato, ma è altrettanto vero che il grosso della campagna acquisti si basa su alcune scommesse (Arthur e Mina in primis) che il club ha voluto fare in ruoli cruciali. A questo si aggiunge la spada di Damocle di cessioni importanti come quelle di Amrabat e Quarta. E dietro c'è assoluta necessità di intervenire con un centrale di livello. Tutte variabili non trascurabili. La Fiorentina è più forte, forse sì, adesso ci sono due settimane per dare a Commisso ragione al 100%.
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