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Commisso e una Fiorentina più forte dell’anno scorso. Ma quanto è vero?

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Un bilancio assolutamente parziale della campagna acquisti partendo dalle parole del presidente Commisso
Filippo Caroli Redattore 

Dopo una manciata di settimane di assenza il presidente della Fiorentina Rocco Commisso ha fatto rientro a Firenze. Un ritorno, quello del patron, che avviene nel momento cruciale dell'estate della Fiorentina, fra nodi ancora da sciogliere sulla questione stadio e le manovre di mercato, in entrata e in uscita, che la Viola deve ancora operare. Non che finora la Fiorentina non sia stata attiva, anzi: il club gigliato è uno di quelli che in Serie A ha messo a referto più operazioni completate e si appresta ad affrontare la stagione 2023/2024 con tante facce nuove. "La squadra è più forte di quella dell'anno scorso", parole estremamente chiare quelle del presidente che, in maniera anche doverosa, difende a spada tratta l'operato dei propri dirigenti. Ma cerchiamo di capire se e quanto Rocco abbia ragione, ad ancora un paio di settimane dalla fine della finestra.

Nuova stagione significa esperienza in più per gli elementi della rosa ma anche un anno in più sulla carta d'identità. Il che non è necessariamente un male per una squadra mediamente giovane come la Fiorentina. ma una primavera in più dovrà certamente essere elemento di riflessione, soprattutto in termini di minutaggio, per giocatori come Bonaventura, una delle colonne della Fiorentina targata Italiano.


La porta e la difesa

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In porta è arrivato Christensen e hanno salutato Sirigu e Cerofolini. Il portiere danese viene da una stagione molto difficile, in cui si è comunque fatto valere, all'Hertha Berlino. Non si tratta forse del colpo a effetto in cui i tifosi viola speravano, ma di certo si ritaglierà spazi importanti se sarà in grado di giocarsi al meglio le sue carte. Passiamo alla difesa: grande upgrade a sinistra dove Terzic ha fatto le valigie per far spazio a Parisi. A destra, invece, Kayode e Pierozzi hanno rilevato Venuti. I due ragazzi sono in possesso di grande talento, ma l'impatto con la massima categoria sarà certamente da valutare. Quanto ai centrali, Igor è volato in Inghilterra e Quarta si avvicina a grandi passi al Betis, per adesso è arrivato solamente Yerry Mina. Il colombiano è un giocatore di indubbia qualità, ma su di lui pende l'incognita delle condizioni fisiche e per adesso continua a prepararsi in maniera individuale per entrare in forma. La sensazione è che ci sia bisogno di un grande centrale che possa fungere da titolare accanto a Milenkovic.

Il centrocampo e il tridente

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In mediana Arthur è arrivato per inaugurare un nuovo corso del centrocampo viola. Anche il brasiliano, al netto delle buone indicazioni in pre-season, dovrà però fugare dubbi sulla tenuta fisica. E in un reparto che ha perso anche Castrovilli, è inevitabile pensare che serva un acquisto importante, soprattutto in caso di cessione di Amrabat. Sempre che non esploda un talentino come Infantino. E davanti? Il club ha letteralmente rivoluzionato il reparto d'attacco dove sono arrivati Sabiri, Nzola e il colpo a effetto Beltran a fronte delle partenze di Saponara e Cabral. Parliamo della zona di campo in cui la Fiorentina ha sofferto maggiormente nel corso della stagione passata. Non ce ne vorranno Cabral e Jovic, ma il reparto appare migliorato sensibilmente. Anche se, anche qui, la Fiorentina si gioca molto sul rendimento del centravanti arrivato dal River Plate.

E quindi Commisso ha ragione? Di primo acchito viene da dire di sì. Anche se, è vero che l'attacco si è rinforzato, ma è altrettanto vero che il grosso della campagna acquisti si basa su alcune scommesse (Arthur e Mina in primis) che il club ha voluto fare in ruoli cruciali. A questo si aggiunge la spada di Damocle di cessioni importanti come quelle di Amrabat e Quarta. E dietro c'è assoluta necessità di intervenire con un centrale di livello. Tutte variabili non trascurabili. La Fiorentina è più forte, forse sì, adesso ci sono due settimane per dare a Commisso ragione al 100%.

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