Frase ormai celebre, che ha preso il possesso di Internet e di molti meme. La frase del titolo appartiene al noto trio comico Aldo, Giovanni e Giacomo, qui usata per dare un po' di spensieratezza all'analisi sottostante. La partita contro l'Inter lascia tre spunti su cui riflettere: dalla ricerca dell'equilibrio ad un attacco che ingrana, con l'incognita difensiva. Ecco l'analisi di questi tre temi, con una Fiorentina che ancora, è alla ricerca di se stessa.
l'equilibrio dov'è?
Cioè, si sta ribaltando la situazione
Italiano, l'equilibrio...e Sarri
—"Bisogna trovare un po' di equilibrio. Nelle ultime gare abbiamo trovato più gol e stiamo crescendo", queste alcune delle parole di Italiano al termine della gara del Franchi. Come dargli torto. Una squadra che segna poco più di un gol a partita e che all'improvviso, va in gol con 3 attaccanti su 4, non può che non essere una sorpresa tutt'altro che equilibrata.Però, per uscire dalla situazione da questa situazione di stallo il "conservatore" Italiano ha finalmente rischiato, con forza e volontà. Dentro due attaccanti, cambio di modulo e via verso una rimonta vanificata all'ultimo minuto. Sarri l'equilibrio l'ha trovato togliendo (vedi Luis Alberto), Italiano tenta di raggiungerlo aggiungendo (vedi Jovic). I prossimi impegni saranno il termometro di questa Fiorentina che per adesso, di equilibrato ha poco e nulla.
Attacco, bastava così poco?
—4-2-3-1, dentro Jovic, Cabral punta. Sembra qualcosa di quasi scontato o banale, ma sembra essere questa la chiave per sbloccare l'attacco viola. Il brasiliano sembra tenere bene il peso offensivo e con il serbo affianco formano una coppia di fisicità e tecnica. Con Nico che va considerato out, Kouamè ed Ikonè posso finalmente esplodere e dare una continuità che più che necessaria diventa vitale. Contro l'Inter l'attacco viola ha trovato 3 gol che, senza contare il rigore, sembrano così semplici nella loro complessità. Il francese mostra una tecnica importante, che lascia i tifosi viola sia felici che confusi. E cosa dire di Jovic. La girata del serbo si può considerare il giusto premio dopo una lunga attesa, che non si deve ripetere. L'esultanza ci sta, è simbolo di carattere, ma adesso deve essere accompagnata dai fatti. Una rondine non fa primavera, ma la diffidenza non aiuta di certo a volare.
La situazione ribaltata
—Ovviamente, per una cosa buona ci deve sempre essere una che non funziona. "Attacco deludente", "Fiorentina spuntata" e tanto altro, ma alla fine il reparto offensivo non era il problema, o meglio, non l'unico. Un po' di numeri? 9 gol nelle ultime tre gare. Tanti, troppi, poi per una squadra che ne ha fatti solo 11 ancora peggio.Milenkovic fuori forma, Igor irriconoscibile. L'unico che per ora resiste è Martinez Quarta, con i suoi limiti. "Non è la prima volta che subiamo gol da palla nostra, con poca percezione del pericolo consegniamo palla agli avversari", più chiaro di così Italiano non poteva essere. Contro l'Inter, Terracciano è intervenuto in maniera egregia più volte, ma spesso viene lasciato solo difronte ai pericoli avversari. Serve ritrovare gli interpreti dello scorso anno, granitici e rocciosi. Un attacco che segna e una difesa che tiene, con alla base quell'equilibrio che farebbe felice Italiano, la Fiorentina e Firenze.
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