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Ci sono cose che non si possono comprare; per tutto il resto, c’è Duncan

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Uno dei protagonisti decisamente meno sospettabili in estate. Ma a pensarci bene, ci si può ormai sorprendere di essere sorpresi?

Prendiamo in prestito lo slogan di una nota emittente a livello globale di carte di credito per fermarci a parlare di un giocatore che, come altri prima di lui, ha beneficiato degli eventi e delle intuizioni di Vincenzo Italiano per tornare protagonista nella Fiorentina. È toccato a Kouamé, Amrabat e Ranieri prima di lui, oggi è il turno di Alfred Duncan. Sappiamo che è il giorno delle propaggini della grande festa del Viola Park e sul nostro sito trovate e troverete fino a sera inoltrata reportage, opinioni, attacchi e notizie delle più disparate sul tema; però oggi la Fiorentina torna ad allenarsi in vista della ripresa del campionato e del derby con l'Empoli e il nostro protagonista è fra coloro che non si sono allontanati dal capoluogo toscano a causa delle Nazionali.

Le cose importanti richiedono tempo

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Approdato a Firenze nel 2020 per raggiungere Beppe Iachini, con il quale aveva già lavorato in Emilia Romagna, Duncan era diventato un'alternativa nel Sassuolo di De Zerbi passato al 4-2-3-1 e in Toscana sarebbe tornato a fare la mezzala. I risultati, tuttavia, non sono stati nulla di sensazionale, eccezion fatta per alcune partite davvero splendide come quella contro il Milan (4-3 al Franchi) nel novembre del 2021. Duncan per Italiano è sempre stato un gregario, magari un vice Amrabat o comunque un interprete da utilizzare per aggiungere dinamismo in fasi complicate. Con la partenza del marocchino a fine estate, si è resa necessaria innanzitutto la sua permanenza; dopodiché, anche grazie al suo mancino sempre sottovalutato e al momento più caldo di quello di Mandragora, è diventato lo scudiero ideale per Arthur.


Completo, ma umile

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Non vogliamo cadere in eccessi che a questo punto della stagione sono solo deleteri, ma Duncan sta dimostrando di saper fare tutto in maniera discreta. Italiano, parlando di Nzola, ha fatto notare a un tifoso che se sapesse attaccare anche la profondità sarebbe al Barcellona, noi osserviamo che se Duncan sapesse fare tutto perfettamente sarebbe anche lui in Catalogna. Invece no, non è così, ma le sue qualità sono molteplici e ben numerose rispetto alla sola corsa che pure è quello che salta più all'occhio. L'ex motore del centrocampo della Primavera dell'Inter di Stramaccioni è infatti dotato di un piede niente male e di una ottima tempistica d'inserimento nelle azioni offensive, che in stagione ha già creato direttamente o indirettamente 5 reti: un gol al Lecce, tre assist (Lecce, Atalanta e Frosinone) e il gol di Bonaventura a Napoli che scaturisce da un rimpallo su una sua percussione centrale. Numeri da mezzala, il suo ruolo originario, ma copertura del campo da interno, quello che a Sassuolo non riusciva a fare.

Alfredo, nostro padre

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Ci sono cose che non si possono comprare: non si può comprare, e quindi sottrarre, la voglia di Amrabat di andare allo United (contento lui, è uno dei peggiori United della storia). Non si può comprare un centrocampista di valore equivalente, visto che il grande investimento è stato fatto in attacco con Beltran e Nzola per 38 milioni complessivi bonus inclusi. Per tutto il resto, c'è Duncan, uno che per sua stessa filosofia di lavoro e di vita, "si occupa del possibile e affida a Dio l'impossibile". Chissà dove arriva quest'anno il possibile della Fiorentina...

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