Completo, ma umile
—Non vogliamo cadere in eccessi che a questo punto della stagione sono solo deleteri, ma Duncan sta dimostrando di saper fare tutto in maniera discreta. Italiano, parlando di Nzola, ha fatto notare a un tifoso che se sapesse attaccare anche la profondità sarebbe al Barcellona, noi osserviamo che se Duncan sapesse fare tutto perfettamente sarebbe anche lui in Catalogna. Invece no, non è così, ma le sue qualità sono molteplici e ben numerose rispetto alla sola corsa che pure è quello che salta più all'occhio. L'ex motore del centrocampo della Primavera dell'Inter di Stramaccioni è infatti dotato di un piede niente male e di una ottima tempistica d'inserimento nelle azioni offensive, che in stagione ha già creato direttamente o indirettamente 5 reti: un gol al Lecce, tre assist (Lecce, Atalanta e Frosinone) e il gol di Bonaventura a Napoli che scaturisce da un rimpallo su una sua percussione centrale. Numeri da mezzala, il suo ruolo originario, ma copertura del campo da interno, quello che a Sassuolo non riusciva a fare.
Alfredo, nostro padre
—Ci sono cose che non si possono comprare: non si può comprare, e quindi sottrarre, la voglia di Amrabat di andare allo United (contento lui, è uno dei peggiori United della storia). Non si può comprare un centrocampista di valore equivalente, visto che il grande investimento è stato fatto in attacco con Beltran e Nzola per 38 milioni complessivi bonus inclusi. Per tutto il resto, c'è Duncan, uno che per sua stessa filosofia di lavoro e di vita, "si occupa del possibile e affida a Dio l'impossibile". Chissà dove arriva quest'anno il possibile della Fiorentina...
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