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Come il vino
“Un professore”: chi ama la fiction italiana sa a cosa ci riferiamo. La Fiorentina, il maestro, ce l’ha in campo. Giacomo Bonaventura, il Bellingham viola, è come il vino: migliora invecchiando. Jack non insegna filosofia come Dante Balestra, alias Alessandro Gassman, nella serie tv della Rai, ma calcio. Troppo importante nello scacchiere di Vincenzo Italiano. Anzi, imprescindibile. Perché - inutile girarci intorno - c’è una Fiorentina con Bonaventura (e Nico Gonzalez, ci mancherebbe) e una senza. Giocatore di una intelligenza tattica suprema, unica. Per non parlare della tecnica e della qualità. Non si spiegherebbero altrimenti la “veronica” messa in mostra nel secondo tempo della gara contro il Bologna (che ha ricordato, per eleganza, Zinedine Zidane) e, soprattutto, il gol di rara bellezza, da attaccante vero quale non è.
A proposito di gol: quello segnato oggi pomeriggio, è il sesto rifilato al Bologna, vittima preferita di Jack al pari del Napoli. La serie vincente è iniziata nella stagione 2017-18 quando alla guida del Milan c’erano Mirabelli e Fassone (“Passiamo alle cose formali”, ricordate?): doppietta a San Siro (2-1 per il Diavolo) e un gol al Dall’Ara (1-2 per i rossoneri) nel giorno della tripletta di Simeone in Fiorentina-Napoli 3-0. Nel 2019-20 sinistro vincente in Emilia-Romagna (2-3 per il Milan); a segno nella casa rossoblù anche nel 2020-21 con la maglia della Fiorentina (3-3). Godiamoci Jack, ne vale la pena. Perché tanti tifosi rossoneri avrebbero voluto ammirarlo ancora alla Scala del Calcio.
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