Il poderoso marocchino, capocannoniere della Conference League, è l'uomo da tener d'occhio: ma è davvero così forte? Vediamo cosa dice la sua storia
Ayoub El Kaabi: è questo il nome che corre di bocca in bocca tra i tifosi della Fiorentina dopo i cinque gol tra andata e ritorno con i quali il bomber marocchino dell'Olympiakos ha demolito il favoritissimo Aston Villa. Non vogliamo dipingervelo come il nuovo Haaland o fare come Giovanni Trapattoni, che nel 2002 parlò dell'ecuadoriano de la Cruz come se fosse un incontenibile prodigio del calcio, ma raccontarvi nel dettaglio com'è possibile che un sostanziale signor nessuno sia riuscito a segnare una manifestazione internazionale europea con i suoi colpi. Pronti? Partiamo.
Faceva il falegname, poi gli inizi da difensore
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Da giovane, El Kaabi ovviamente non era sicuro di poter sfondare nel mondo del calcio, e quindi a 15 anni ha interrotto definitivamente gli studi e momentaneamente le partite per dedicarsi al mestiere di falegname a Mediouna, vicino a Casablanca nel sud del Marocco. Poi è riuscito a farsi notare, ma il suo primo ruolo nel Racing Club di Casablanca è stato, incredibile a dirsi, quello di difensore centrale.
Intuizione
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Mancino, la sua prestanza fisica gli permetteva di giocare anche da terzino, e in quel ruolo ha cominciato a trovare regolarmente la via del gol. Visto questo feeling con la porta, alla seconda stagione da professionista con la maglia del Berkane viene spostato in attacco e fa 21 reti in totale. Questo gli vale molte chiamate, ma la sua scelta è dichiaratamente venale: va in Cina, all'Hebei Fortune di Gervinho e Lavezzi, per guadagnare tanti soldi e mettere a posto i conti della sua famiglia.
Quanto pellegrinare
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Appena 5 reti nel 2018/19, poi torna nella sua Casablanca e si unisce alla causa del Wydad, dove segna 8 gol il primo anno e 26 il secondo. Arriva l'occasione di andare in Turchia, in un campionato più blasonato come la Super Lig: 18 reti per l'Hatayspor nel 2021/22, 8 nel 2022/23 prima di andare all'Al-Sadd, in Qatar, dove trova la porta altre 7 volte. Da questa stagione, a 30 anni, è all'Olympiakos per volere del presidentissimo Marinakis, che ci ha puntato forte. I numeri ci raccontano che El Kaabi è un attaccante discreto, che ha esperienza e mestiere, ma nulla di trascendentale. Ha giocato un ruolo di rilievo per la Nazionale marocchina nel percorso di qualificazione ai Mondiali 2022, ma non ha fatto parte, come i colleghi Mmaee e Tissoudali, della fortunata spedizione chiusa con il quarto posto dai Leoni dell'Atlante del ct Regragui.