Tre punti che ne valgono sei. L'auspicio è che l'impresa contro la Lazio sia l'inizio di una nuova era. La Fiorentina si è rimessa in carreggiata in vista di una serie di partite ad alto coefficiente di difficoltà
Bella, convincente e inaspettata. Aggettivi che calzano a pennello per descrivere la prestazione, con conseguente vittoria, della Fiorentina contro la Lazio. Il successo non è stato meritato, di più. Perché i ragazzi di Vincenzo Italiano hanno dominato dal primo all'ultimo minuto. Ma all'intervallo erano in svantaggio. "La dura legge del gol", cantavano gli 883. La rete di Luis Alberto avrebbe mandato a tappeto qualsiasi squadra. Non la Fiorentina che nella ripresa, nel giro di otto minuti, ha ripreso e superato la Lazio, concedendosi anche il lusso di sbagliare il rigore (argomento, questo, di cui ci sarebbe da discutere, ma oggi è tempo di godere).
Una sconfitta avrebbe alimentato ancora di più le critiche dei tifosi nei confronti della squadra, impegnata, nelle prossime settimane, in una serie di gare ad alto coefficiente di difficoltà. Visto che prima abbiamo citato la musica, l'auspicio è che questa vittoria sia "l'inizio di una nuova era" (Jovanotti, ricordate?). Inutile girarci intorno: quella contro i biancocelesti è stata un'impresa. È vero, la Lazio non ha giocato la miglior partita della stagione, ma è pur sempre una squadra infarcita di calciatori di qualità. E poi vincere in rimonta non è MAI semplice, a prescindere dell'avversario. Un'impresa anche sul piano statistico considerando che la Fiorentina non batteva la Lazio al Franchi dal 2-0 del 2020-21. Al triplice fischio i giocatori e i tifosi hanno compreso l'importanza del trionfo contro Immobile & co., capaci di battere il Torino giovedì scorso in trasferta e, soprattutto, il Bayern Monaco, non una formazione qualunque.