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FLORENCE, ITALY - MARCH 30: Ruben Loftus-Cheek of AC Milan scores a goal during the Serie A TIM match between ACF Fiorentina and AC Milan - Serie A TIM at Stadio Artemio Franchi on March 30, 2024 in Florence, Italy.(Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)
“Another brick in the wall” cantavano i Pink Floyd. Ecco, quel muro, purtroppo, si sta sgretolando poco a poco. Perché, sì, una volta Nikola Milenkovic, un muro, lo era davvero. Difficile, se non impossibile, da superare. Merito della sua stazza fisica da marcantonio. Solidità difensiva a cui abbinava qualche gol che fanno sempre comodo.
Tutto ciò fino ad alcuni anni fa. Perché nel frattempo si sono perse le tracce di quel Milenkovic descritto sopra. Il livello delle sue prestazioni è calato drasticamente, così come l'attenzione in campo. Se prima era un colonna, un punto di forza insostituibile della Fiorentina, ora non lo è più.
Le disattenzioni in stagione sono state tante, troppe. Le ultime, purtroppo, sono arrivate contro il Milan, gara che ha evidenziato tutte le difficoltà dell’ex Partizan Belgrado. Nel primo tempo ha sbandato paurosamente, solo gli errori sottoporta dei rossoneri l’hanno “salvato”. Nella ripresa la scivolata in occasione del gol di Loftus Cheek è stata fantozziana. Per non parlare poi del mal posizionamento sul 2-1 di Leao, da matita blu. Com’è possibile lasciare campo aperto ad una scheggia come il portoghese, per di più due minuti dopo l’1-1? L’involuzione è grave e la sensazione è che la sua avventura a Firenze sia ai titoli di coda. C’era una volta un muro.
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