Il report diramato dalla Fiorentina sul grave infortunio riportato da Gaetano Castrovilli fa sorgere i primi interrogativi su tempi e modalità di recupero del n°10 gigliato. Per rispondere a queste domande ci siamo avvalsi dell'illustre parere del Dott. Enrico Castellacci. Chirurgo ortopedico, già medico sociale della Nazionale italiana.
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Castellacci a VN: “Castrovilli? Lesione seria, ma frequente. Ecco i tempi”
Il parere del Dott. Castellacci, chirurgo ortopedico e già medico della Nazionale, sull'infortunio patito da Gaetano Castrovilli
Dott. Castellacci veramente un grave infortunio quello riportato da Castrovilli...
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"Purtroppo ormai siamo avvezzi nel mondo del calcio a trovarci di fronte a lesioni di questo genere. Il legamento crociato anteriore è una lesione che sta avvenendo con molta frequenza. È sicuramente una lesione seria. In questo caso oltre al crociato sono coinvolti anche il collaterale e il menisco esterno (il report). Con un intervento vengono sistemate tutte le problematiche. Per quanto riguarda il crociato si fa un trapianto. Ci vogliono diversi mesi per poter tornare all'attività, come sappiamo. Lo abbiamo vissuto recentemente con Chiesa, 6/7 mesi ci vogliono tutti per poter recuperare. L'esperienza ci fa essere ottimisti per il recupero di questi ragazzi. Si tratta di avere molta pazienza, prima di tutto da parte del calciatore che non si deve perdere d'animo. Con l'intervento chirurgico, prima, e con la fase di rieducazione, poi. Lo dovrà essere anche la società che non potrà avere il ragazzo per questi 6/7 mesi.
Data la giovane età del ragazzo è possibile che ritorni al pieno delle proprie forze?
"È una lesione seria, ma frequente. Purtroppo non soltanto sui campi di calcio, ma anche negli altri sport. Un infortunio dal quale si può recuperare bene. Gli interventi ormai sono standardizzati e abbastanza sicuri. L'unica cosa che può variare è il tempo di recupero. Quello che consiglio sempre io in casi del genere, dopo centinaia di crociati operati, è non avere fretta. Le ricadute sono più gravi dell'infortunio in sé, bisogna che il ragazzo si armi di pazienza e di buona volontà. Un ragazzo di 25 anni non si deve scoraggiare, ha una forza vitale che può compensare lo scoraggiamento iniziale. Se il recupero è fatto molto bene, così come la riabilitazione fatta a gradi, i calciatori riescono a recuperare alla grande dall'infortunio".
Un recupero che quindi lei stima in 6/7 mesi lontano dal campo?
"Non c'è alcun dubbio. L'esperienza ci porta a questo. Il dramma è iniziare il percorso. Rendersi conto che si è avuto una lesione che ti porta lontano dal campo di gioco per tanto tempo. C'è però la tranquillità che si ritorna sempre a fare la propria attività. Da parte mia un abbraccio caloroso e un grandissimo in bocca al lupo, con gli auguri di una pronta guarigione per il ragazzo".
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