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Caro Babbo Natale, per la Fiorentina vorrei…

Magrini
Matteo Magrini esprime tanti desideri per la Fiorentina: giocatori, allenatore e società, tutti coinvolti per fare grande la viola.
Matteo Magrini

Caro Babbo Natale,

so di scriverti in grave ritardo ma in fondo, questi regali, puoi tranquillamente portarli con calma. Quasi tutti, almeno. Diciamo che soltanto per quando riguarda il mercato sarebbe importante poterli avere il prima possibile. Comunque, ti scrivo questa letterina per chiederti quello che vorrei, sperando che (almeno) qualcuno di questi desideri si possa esaudire.

Vorrei, prima di tutto, che la Fiorentina continuasse così. Capace, ancor più che nelle ultime due stagioni, di andare oltre se stessa. “Niente limiti, solo orizzonti”, ama dire mister Italiano. Ecco, a te chiedo di aiutare lui e la squadra a spostarli sempre più in là, quegli orizzonti. Che sia la Champions o l'Europa League, che sia un successo in Supercoppa o una rivincita in Coppa Italia o in Conference. Perché, sinceramente, allenatore e giocatori meriterebbero davvero una gioia grande.


Vorrei un attaccante esterno forte, un terzino destro che possa dare il cambio a Kayode e, se possibile, un difensore centrale di piede mancino che rappresenti un'alternativa un po' più affidabile di Mina. Il mister è fin troppo bravo, e l'altra sera in televisione ha detto di aver bisogno di un vice Kayode e di voler aspettare le prossime partite per valutare se i vari Sottil, Ikonè, Brekalo e compagnia daranno delle risposte ma, in realtà, ha le idee chiare da un po'. E poi Nico mancherà ancora per un po' (forse fino a febbraio), mentre Kouame partirà per la Coppa d'Africa. Quel giocatore insomma, serve come il pane. Uno forte, però, altrimenti puoi benissimo risparmiare soldi e fatica.

A proposito. Vorrei che sia Gonzalez che Bonaventura recuperassero al meglio dai loro guai e che, da quel momento in avanti, non si fermassero più. Non è che abbiamo moltissimi campioni (anzi) e senza di loro diventa davvero difficile continuare a correre. Già che ci siamo. Vorrei che anche Arthur (voluto dall'allenatore, tanto per ricordarlo a tutti) godesse di salute.

Vorrei, poi, che Nzola e Beltran si sbloccassero definitivamente. Perché si può sopravvivere anche senza i gol dei centravanti, ed è un altro dei “miracoli” di questo allenatore, ma pensare di arrivare in Champions senza il contributo (continuo) del numero 9 credo sia francamente impossibile. Vorrei, se posso, chiedere a tutti di smetterla di chiedere che giochino insieme. E' successo col Verona, e non è stato un granchè.

Ecco. Questo mi dà l'occasione di dirti che vorrei che questa città smettesse di spaccarsi su Vincenzo Italiano e, una volta per tutte, si rendesse conto di avere in panchina uno dei migliori tecnici del campionato. Lo dicono i numeri, non le opinioni. Vorrei che venisse applaudito e, pur lasciando a tutti il sacrosanto diritto di critica e di pensiero, vorrei che si facesse lo sforzo di mettere in discussione le proprie convinzioni e si provasse a guardare la realtà con un po' di oggettività.

Vorrei, infine, che venissero messi da parte inutili rancori e insensate ripicche. Vorrei che il presidente Commisso capisse che questa città ha un solo modo per farsi più grande di quello che è: unirsi. Soltanto così, e lo dice la sua storia, Firenze può imporsi sul mondo e difendersi da chi (davvero) le vuole male. Non ci sono nemici interni. Ci sono visioni diverse e legittime critiche, semmai. Vorrei che la società lo capisse, e che uscisse dal proprio fortino per aprirsi ad un confronto (anche duro, se necessario) ma costruttivo. Sarebbe l'occasione per crescere, tutti, con un obiettivo comune: il bene della Fiorentina.

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