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Cabral e Pinamonti, carriere a confronto: fra exploit e grandi attese

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I primi calci a Fortaleza, le stimmate da enfant prodige. L'esplosione in Svizzera, le esperienze a Frosinone e Genoa. Le carriere a confronto di Cabral e Pinamonti

Redazione VN

I recenti sviluppi intorno al mercato della Fiorentina hanno acceso in maniera prepotente il dibattito sul reparto avanzato Viola. Serve un centravanti in più? Cabral è l'uomo giusto su cui puntare? Cosa fare con Piatek? Sono tanti gli interrogativi che si pone la piazza Viola in vista della prossima stagione. A mettere ulteriore benzina sul fuoco ci pensano anche le ultime indiscrezioni di mercato. Prende sempre più corpo, infatti, la possibilità di mettere in piedi uno scambio con l'Inter fra Milenkovic e Pinamonti. Difficile, visto il modo di intendere il calcio di Vincenzo Italiano, che l'attaccante nerazzurro possa convivere con Cabral, almeno sulla carta, nel 433 Viola. I due sono, piuttosto, alternativi. E, vista l'età simile, proviamo a tracciare insieme il percorso delle carriere dei due attaccanti, cercando di capire su chi sarebbe più vantaggioso puntare per la prossima stagione.

Primi passi

Già dai primi calci al pallone, il percorso dei due attaccanti è nettamente differente. Pinamonti, anche se non ufficialmente, viene tesserato dall'Inter alla sorprendete età di 7 anni. Parcheggiato alle giovanili del Chievo fino al 2013, Andrea raggiunge la Beneamata a 14 anni. Il bomber altoatesino segna valanghe di gol in tutte le selezioni giovanili e, su di lui, ci sono grandi aspettative fin dalla più tenera età. Più difficili, invece, i primi passi nel mondo del calcio per Arthur Cabral. Classe '98, il brasiliano cresce nelle giovanili del Cearà di Fortaleza, squadra di Serie B in cui giocherà fino al 2015, quando viene notato dal Palmeiras e girato in prestito al club di San Paolo.

Gli arrivi in prima squadra

Stagione 2016/17. Su Pinamonti, come detto, ci sono grandi aspettative e l'attaccante è stabilmente da anni nel giro della Nazionale. Andrea prende parte addirittura al ritiro estivo della prima squadra agli ordini di De Boer. E, nonostante partecipi al campionato primavera (poi vinto), riesce anche a esordire in Serie A collezionando due brevi apparizioni. Dall'altra parte del mondo, invece, Cabral è tornato al Cearà dove resta ufficialmente nella rosa della prima squadra. Qui, Arthur riesce a ritagliarsi un discreto spazio chiudendo la stagione con 4 gol in 15 presenze contribuendo alla promozione in Serie A della società.

L'anno seguente non è semplicissimo per Pinamonti che, aggregato alla prima squadra, colleziona pochissimi minuti. Motivo per il quale viene spedito in prestito a Frosinone l'annata dopo: 27 presenze e 5 gol non sono sufficienti per evitare la retrocessione. Cabral, intanto, stupisce al primo anno nella massima Serie chiudendo con 7 reti e 2 assist in campionato. Il Palmeiras lo richiama a San Paolo dove però rimarrà poco. Nel 2019 arriva la grande chiamata del Basilea e il centravanti vola in Svizzera.

Le conferme nel calcio 'dei grandi'

Pinamonti nel frattempo passa al Genoa dove disputa un'intera stagione da titolare collezionando 34 presenze condite da 7 gol e 3 assist. Numeri che convincono l'Inter a riportarlo a Milano dove, però, non riesce ad emergere fra Lautaro e Lukaku. In Svizzera, invece, Cabral esplode in maniera fragorosa. La prima stagione è la più 'povera': 39 presenze, 18 gol (2 in Europa League), 6 assist. Un bottino incrementato l'anno dopo con 20 gol e 3 assist in 36 gettoni.

E veniamo alla strettissima attualità. Forse per la prima volta in carriera, Pinamonti ha fatto vedere per tutto l'anno sprazzi di quel talento che chi lo aveva visto da vicino gli ha sempre riconosciuto. Andrea è titolarissimo in un Empoli che, soprattutto nella prima parte di stagione, stupisce per il gioco espresso e conquista una grande salvezza. Questo grazie anche all'ottimo lavoro in fase realizzativa del suo bomber, che chiude l'anno con 13 gol e 2 assist. Per Cabral, invece, una stagione dolceamara, se in Svizzera riesce a segnare 27 gol, da gennaio la Fiorentina non gli porta fortuna e, in 6 mesi, colleziona solamente 2 reti.

Quasi la stessa età, stesso ruolo, parabole nettamente differenti. Cabral è stato pagato lo scorso 15 milioni dalla Fiorentina. Valutazione in linea con quella di Pinamonti che fissa l'Inter. Giusto continuare a puntare sul brasiliano? O il nerazzurro rappresenta un profilo più affidabile e futuribile?

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