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Biraghi, l’amore-odio di Firenze e la friendzone della Milano nerazzurra

Biraghi, l’amore-odio di Firenze e la friendzone della Milano nerazzurra - immagine 1
Fiorentina-Inter sarà sempre la partita del numero 3

Federico Targetti

L'abbiamo provata in molti, no? Ti piace una, ti piace uno. Ti piace unu, visto che siamo in tempi di fluidità di genere ed esiste anche il neutro. Ma questi non ricambia il sentimento, e allora ti devi in qualche modo accontentare, trovando anche qualcosa di soddisfacente, che ti fa star bene fino alla fine sebbene non sia il tuo sogno nel cassetto. Non sappiamo e non vogliamo sapere se Cristiano Biraghi sia stato friendzonato nella vita sentimentale, ma sta di fatto che l'Inter, il grande amore calcistico della sua vita, l'ha avuta da giovane, quando i rapporti significano poco, e in un'avventura di una stagione, nel 2019-2020. Poi è stato scaricato, ed è tornato alla Fiorentina, dove sta bene ed è soddisfatto del ruolo che si è ritagliato. Un po' meno una consistente fetta del tifo viola...

Burbero

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Non ha mai fatto niente per arruffianarsi il pubblico del Franchi, ha sempre pensato al campo e alla squadra, null'altro. Quella fede nerazzurra mai nascosta, qualche risposta di troppo a chi lo punzecchiava, in maniera verace e mai remissiva, hanno generato animosità nei suoi confronti. C'è chi ne chiede, metaforicamente, la testa dopo ogni sconfitta. Ma c'è anche l'altra faccia della medaglia, una sorta di amore-odio costruito sui social network e alimentato da tormentoni esilaranti ed esultanze alla "McGregor" quando le punizioni finiscono al sette. Dalle due col Genoa a quella con gli Hearts in due vittorie larghissime, la situazione si è capovolta. Adesso Firenze è inquieta, sente di aver perso la possibilità di ambire a qualcosa che dovrebbe essere la normalità, ovvero la lotta per posizioni nobili di classifica. E il capitano si prende su di sé la pressione, com'è giusto che sia: "Meglio a me che a un giovane che magari non è in grado di sostenere il peso delle critiche". Non gli manca la spavalderia.

Cristiano Biraghi alé oh oh

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Quello tra Biraghi e Firenze è un rapporto complicato, tormentato, segnato anche da un lutto profondo: è stato lui a sfruttare l'ultimo assist di Davide Astori in un Fiorentina-Chievo, una settimana prima di quella maledetta domenica di inizio marzo 2018. Quasi inevitabile che la fascia di DA13 finisse sul suo braccio, per tutto quello che ha voluto dire. Poche emozioni fuori, moltissime dentro. Il legame è forte, intenso. E può essere odio, ma anche amore: Fiorentina-Cagliari, rigore viola. Vlahovic non se la sente dopo il mancato rinnovo, ci pensa Biraghi che batte Cragno ed esulta sotto la Fiesole. Nei minuti finali, risultato in cassaforte, Dusan a segno su punizione, esce il capitano e la curva lo saluta: "Cristiano Biraghi, alé oh oh". Lui risponde fiero. Lo stesso coro dedicatogli dalla Nord a San Siro, nella gara di ritorno dello scorso campionato. Biraghi è così, lo si può criticare ma alla fine rimarrà sempre l'immagine che vedete in copertina. Fiorentina-Inter è la sua partita. E la storia viola, con buona pace dei detrattori, è un po' anche sua.

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