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Non sono cattivo, ma...

Biraghi e la teoria dell’etichettamento. E c’è chi sceglie Terzic

Biraghi e la teoria dell’etichettamento. E c’è chi sceglie Terzic - immagine 1
La cosa migliore e non guardare la faccia di Biraghi, ma il braccio. Guardare quella fascia e decidere di seppellire ogni tipo di rancore

Giovanni Zecchi

Sì, la foto non è stata scelta a caso. Sabato sera ci sarà Fiorentina-Milan, ma prima del campo, parlerà il Franchi e si rivolgerà a Davide Astori. Dal quel 4 marzo di cinque anni fa, nulla fu uguale a prima a Firenze e alla Fiorentina. Sabato, quella fascia che rappresenta i valori dell'eterno capitano viola sarà stretta al braccio di Cristiano Biraghi. L'attuale capitano della Fiorentina è stato uno dei protagonisti degli ultimi giorni in casa viola, soprattutto dopo lo splendido gol segnato contro il Verona. La giocata dell'ex Inter è stato spunto per commenti e analisi sul rapporto tra il terzino e Firenze, mai esploso definitivamente in amore totale. Eppure, quella fascia è lì, sul suo braccio e ogni suo gol viene issata davanti ai tifosi viola, come per ricordare che, nonostante tutto, è proprio lui a portare il peso del ricordo di Davide Astori.

E c'è chi dice no

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Biraghi non è certo il primo dei capitani che hanno avuto screzi con i propri tifosi. Anzi, c'è stato molto di peggio. Donnarumma, Icardi, Insigne. Tutti giocatori che, pur essendo i leader del gruppo, non hanno mai legato in maniera importante con la propria tifoseria. Poi c'è il caso di Biraghi.Un caso davvero particolare che merita molta attenzione. Sarà per le sue dichiarazioni passate: "Ho sempre tifato Inter. Essere qui per me è un sogno". Parole targate Aprile 2020 durante la sua esperienza alla corte di Antonio Conte. Sarà per la sua espressione priva di emotività. Sarà per la sua continua voglia di rivalsa contro chi lo critica o contro lo considera poco adatto al ruolo che ricopre. Sarà per la sua esultanza "particolare" alla Conor McGregor. Sarà per tutte queste insieme di cose che Biraghi è un capitano, ma non sarà ricordato per essere "Il" capitano. Credo sia inutile nasconderlo. Parte della tifoseria non ha intenzione di tagliare l'etichetta che il terzino si porta dietro da anni e lui, con le sue dichiarazioni, non sembra voler cambiare le cose. Conoscete "La teoria dell'etichettamento"? "La devianza è il risultato di come gli altri interpretano un comportamento, così che gli individui etichettati come devianti spesso interiorizzano questo giudizio, finendo per farne una parte della loro identità". E se fosse stato qualcun altro a segnare da centrocampo, ci sarebbero stati meno mugugni? Meno citriche? Questi sono solo alcuni interrogativi che vengono spontanei. Proprio per questo motivo c'è chi sceglie Terzic. Il serbo trova poco spazio anche perchè Biraghi è insostituibile per Italiano e per il suo gruppo, senza soffermarsi sulle qualità tecnico-tattiche. Eppure, il serbo continua a tenere tanti sostenitori che vorrebbero vederlo più spesso in campo, proprio al posto del capitano viola. La cosa migliore e non guardare la faccia di Biraghi, ma il braccio. Guardare quella fascia e decidere di seppellire ogni tipo di rancore da entrambi i lati. Dopotutto, Biraghi non è cattivo, ma "lo disegnano così". Forse...

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