I precedenti
—Purtroppo sono tanti i casi che vedono giocatori colpiti da oggetti provenienti dagli spalti. Nel 2015, la sfida tra Legia Varsavia e Kukesi finì 3 a 0 a tavolino per gli ospiti. Il motivo? Un loro giocatore, il calciatore slovacco Ondrej Duda colpito da una pietra e costretto a uscire in barella dal rettangolo di gioco. L'arbitro sospese la partita per 15' e poi definitivamente. La UEFA optò in seguito per il 3-0 a tavolino, una multa di 70.000 al Legia e la squalifica del campo per due giornate. Altro precedente e altro 3-0 tavolino riguarda il derby di Milano della stagione 2004-05. Inter e Milan si sfidano in Champions, con in nerazzurri che devono ribaltare una sconfitta. Il Milan non soffre e i tifosi nerazzurri lo capiscono. Ecco che arrivano fumogeni, petardi, di tutto dagli spalti. Colpito Dida, l'arbitro sospende la gara per poi consegnare il 3 a 0 a tavolino al Milan.
Sempre l'Inter, molti anni dopo, sarà protagonista di un episodio divertente. Come Nico Gonzalez, Politano nella gara contro il PSV viene colpito da bicchieri di birra. Questa volta però, ne arriva uno pieno che l'esterno riesce a bloccare al volo tra gli applausi dei presenti. Qualcosa successe anche in Spagna. "El Classico". Il Barcellona difende il vantaggio al Bernabeu. Dagli spalti un accendino colpisce Pique sul fianco. Il difensore sta per accasciarsi quando Puyol lo richiama e lo incita a rimanere concentrato per difendere la vittoria. Altra sfumatura di un qualcosa che nel calcio va condannato a priori.
Analizzando questi precedenti sembra essere davvero chiaro il paradosso di fondo. Un giocatore, con otto punti di sutura, che con personalità continua la partita compromette il possibile ricorso. Mentre chi decide di accentuare il tutto, viene tutelato e difeso dal regolamento.

© RIPRODUZIONE RISERVATA