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Beltran e Gudmundsson insieme? Cosa ci ha detto il campo e prospettive future

beltran e gudmundsson
La domanda che i tifosi viola si stanno facendo da settimane, ma Beltran e Gudmundsson possono coesistere? La risposta sta arrivando da Palladino
Niccolò Meoni
Niccolò Meoni Redattore 

Uno dei dictat del calcio moderno è la duttilità, sia tecnica che tattica. Oggigiorno ai giocatori è chiesto di saper interpretare più ruoli e di saper ricoprire più posizioni sul campo. Non ci si può più permettere l'attaccante statico che non pressa, persino Mbappè fu redarguito da Luis Enrique la scorsa stagione per la scarsa applicazione. Per Lucas Beltran però questa capacità di adattarsi sembrava diventata più un incubo, ma dove lo mettiamo questo giocatore? Italiano era riuscito a ritagliargli una posizione quasi da tuttocampista in alcune gare, trovandogli così posto nel suo 4-3-3/4-2-3-1. Quest'anno le cose sembravano non essere cambiate, fino all'infortunio di Gudmundsson a Lecce

La svolta e la convivenza

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Dopo l'ottima prestazione in Puglia Beltran è stato confermato seconda punta, in quello che sembra essere il suo ruolo ideale in Italia. Una posizione però dove dovrebbe gravitare anche Albert Gudmundsson, colpo da 90 dell'ultimo mercato viola. Intanto il Vikingo ha convinto tutti a suon di assist, tocchi rapidi e una grande intesa con Kean. Poi arriva il malore di Edoardo Bove, e la Fiorentina deve cambiare ancora. Aldilà di Sottil, l'opzione b e quella che fino ad ora ha sperimentato Palladino, è proprio Beltran largo a sinistra


Il tuttofare

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La soluzione al quesito iniziale sembra essere questa, Palladino quando ha schierato Beltran e Gudmundsson assieme ha avuto le idee chiare. L'argentino largo a sinistra, come detto anche in conferenza stampa, e l'ex Genoa più centrale in fase di non possesso. Beltran è chiaramente quello a cui vengono chiesti più compiti difensivi, mentre Gudmundsson viene un po' risparmiato. Quando il pallone lo hanno i viola per i due c'è libertà di scambiarsi la posizione e il pallone, associandosi bene. Un assetto comunque offensivo e per adesso provato solo nei minuti finali di gare come Cagliari e Lask. Ma la strada per il futuro sembra tracciata, Palladino non si vuole privare di nessuno dei due. La sua Fiorentina vuole continuare a stupire anche con nuove armi

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