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Beldì a VN: “Se penso che Vlahovic potrebbe andarsene, mi sento male”

Paolo Beldì ospita Dj Carletto a Quelli che.. il calcio

L'addio di Hamrin, l'ultimo scudetto, il tribolato presente: Paolo Beldì ci ha affidato le sue sensazioni e i suoi ricordi in vista della partita contro la Juventus e del delicato finale di stagione

Federico Targetti

A due giorni dalla Partita con la P maiuscola, quella in casa contro la Juventus, la redazione di Violanews.com ha voluto fotografare il presente e il futuro prossimo della Fiorentina insieme al noto regista e tifoso viola Paolo Beldì, il quale ha espresso ai nostri microfoni le sue opinioni, preoccupazioni e speranze rispetto a questa stagione, che sta volgendo al termine con la squadra viola ancora in lotta per la salvezza.

Una vittoria col Verona che permette di respirare, ma subito la grande sfida con la Juventus: che sensazioni prova pensando al finale di campionato della Fiorentina?

Sono molto angosciato dalla situazione, ma voglio mantenere un certo ottimismo e sperare di poter fare uno scherzo alla Juve. Non mi dispiacerebbe affatto. Quanto a Fiorentina-Juventus, ricordo sempre con piacere quello del 1969, in trasferta, l'anno dello Scudetto: ho appreso che avevamo vinto a Torino soltanto alla fine delle partite, perché alla radio trasmettevano solo una sfida neutra, per non influenzare gli altri risultati. Alla notizia della vittoria della Fiorentina, ho preso la mia bandiera viola, sono sceso nella mia via e ho scoperto che a Novara non facevano i caroselli...

La star viola di quest'anno è senza dubbio Dusan Vlahovic. Si aspettava una crescita così improvvisa del giovane attaccante?

Mi vanto di averlo notato prima di molti altri: lo vedevo in Primavera e mi faceva impressione perché segnava sempre. Direi che ha solo allargato le sue prospettive. Al pensiero che potrebbe venire a mancare alla Fiorentina uno come lui, mi sento male. Anche perché io mi affeziono ai miei giocatori: ho ancora i postumi dell'esaurimento nervoso che mi colpì quando vendemmo Hamrin al Milan...

A parte Vlahovic, secondo Lei quali giocatori giocheranno un ruolo chiave in questo finale di campionato?

Non voglio preferire nessuno, mi auguro che venga fuori veramente la squadra con il suo carattere, che quest'anno abbiamo visto a corrente alternata. Ecco, vorrei rivedere la squadra che ho visto a Milano contro l'Inter; pur perdendo 4-3, mi ero quasi illuso di vedere la Fiorentina lottare per posizioni di vertice... fino a dieci minuti dalla fine. Poi è andata com'è andata...

Nel 2010 ha diretto "Voglia d'aria fresca" con Carlo Conti. Riguardo alla Fiorentina ha voglia di aria fresca? Sia in merito alla guida tecnica, sia in merito al comparto dirigenziale...

Io adesso ho voglia di rimanere in Serie A! (ride, ndr). Al momento sono troppo concentrato sul presente per pensare al futuro, poi si vedrà. Anche per scaramanzia, direi. Il mercato di quest'anno mi sembrava ottimo, in rosa figuravano e figurano ancora dei campioni, presi singolarmente. Il discorso è sempre questo: abbiamo dei giocatori validi, che non giocano bene da noi e poi vanno in altre squadre e si ritrovano. Perciò dire che un giocatore non mi piace mi mette a disagio, c'è il rischio che la storia poi si ripeta. Stessa cosa riguardo ai giudizi sulla proprietà, che vanno espressi alla fine della corsa. Da tifoso, resto sintonizzato sull'obiettivo. 

Rimaniamo sulla stretta attualità allora: la scelta del ritiro, imposto e poi allentato per due notti, l'ha trovata d'accordo? 

Totalmente. Se serve perché la squadra non si deconcentri, sono d'accordo con la scelta del ritiro e tutto quel che ne consegue. 

 Photo by Getty Images
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