Bomber, punto
—Va bene, Dia non è un centravanti vecchio stile, su questo dovrebbe esserci convergenza di tutte le opinioni. Ma abbiamo detto che sia nel club, sia nella Nazionale il ruolo di attaccante principale è suo, e i numeri non mentono: 16 reti e 6 assist in Serie A, una ai Mondiali terminati con l'eliminazione agli ottavi di finale ad opera dell'Inghilterra, altre due a marzo con il Senegal nella doppia sfida di qualificazione alla prossima Coppa d'Africa contro il Mozambico. Fanno 19 gol e 6 assist in stagione su palcoscenici di primissimo livello, la maggior parte sullo stesso calcato dalla Fiorentina, che da Boulaye ha incassato ben 4 gol in due partite. Non sarà esattamente un centravanti, ma è un bomber a tutti gli effetti. Gli scetticismi, stando così le cose, sembrano del tutto immotivati.
Unico dubbio
—L'unico dubbio, ma a questo non c'è purtroppo soluzione, è legato alla Coppa d'Africa 2024: si doveva giocare a giugno 2023, invece a causa dei Mondiali invernali in Qatar è tutto slittato di sei mesi, e il Senegal è qualificato e campione in carica: Dia volerà in Costa d'Avorio e ci rimarrà dal 24 gennaio dell'anno prossimo fino a che la sua Nazionale non verrà eliminata o si riconfermerà la più forte del suo continente. Nella più rosea (per i senegalesi) delle ipotesi, poco prima della metà di febbraio. Salterà una manciata di partite, tra assenza e rientro in Italia. Qualcosa che, per un prezzo inferiore a quello che vorrebbe farne la Salernitana, si può anche sopportare. Ma bisogna agire prima del 20 luglio. A Dia piacendo...
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