L'ex Genoa poteva essere viola, entrambi si sono presi anche l'azzurro dopo l'infortunio di Scamacca. Fiorentina e Atalanta hanno fatto la scelta giusta?
Prima di Moise Kean, il grande obiettivo dell'attacco viola per la stagione 2024/'25 era stato Mateo Retegui. "Cerchiamo un grande centravanti" dichiarò Daniele Pradè nella conferenza stampa dello scorso 4 giugno, accendendo le fantasie di tutti i tifosi viola. Nel giro di pochi giorni iniziarono a farsi largo le voci dell'interesse della Fiorentina per l'(ex) attaccante del Genoa, impegnato con la nazionale italiana nella (poi fallimentare) spedizione azzurra a Euro2024 in Germania. Richiesta vicina ai 30 milioni, offerta intorno ai 20, il tira e molla dura alcune settimane tra rilanci, aperture, frenate e qualche mugugno per il prezzo alle stelle e le prestazioni non proprio esaltanti nella campagna tedesca con Spalletti.
Ecco Moise
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Ed ecco che la Fiorentina spiazza tutti e vira su Moise Kean, reduce da una stagione da incubo con la Juventus. Zero gol, zero assist in diciannove apparizioni, oltre tre mesi out per infortunio e un trasferimento all'Atletico Madrid saltato dopo non aver superato le visite mediche. Un'operazione da 17/18 milioni complessivi che profuma tanto, forse troppo di scommessa e risuona come l'ennesima "constatazione amichevole" con la Juventus. E invece no, Kean dimostra da subito di avere fame, voglia, determinazione. E Retegui? Il Mateo sedotto e abbandonato dimentica velocemente la Fiorentina, e nel giro di poche ore dopo il grave infortunio di Scamacca si accasa a Bergamo. Al Genoa 22 milioni più tre di bonus e una domanda: è l'attaccante giusto per Gasperini?