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Adli e Cataldi: un film co-firmato alla regia per la Fiorentina di Palladino

Adli e Cataldi: un film co-firmato alla regia per la Fiorentina di Palladino - immagine 1
Palladino vara i tre in mediana, Adli e Cataldi in questo centrocampo possono giocare insieme? Due registi diversi per aggiustare la trama della Fiorentina
Paolo Poggianti Redattore 

Chi lo ha detto che dietro a un film ben fatto ci possa essere un solo regista? Prendiamo in prestito una metafora che proviene dal mondo cinematografico per raccontare di una suggestione che comincia a farsi largo nello scacchiere tattico di Palladino. Una buona sceneggiatura, così come la stagione di una squadra di calcio, ha bisogno di più elementi per essere trasposta in modo efficace su schermo o sul campo. Oltre ad un cast di attori di livello, c'è bisogno di un professionista per dirigere le operazioni. E torniamo alla domanda iniziale: perché dietro la cinepresa ce ne dovrebbe essere solo uno? Ci sono svariati esempi di coppie di registi che insieme hanno firmato capolavori del cinema. Dai fratelli Coen ("Il grande Lebowski", "Non è un paese per giovani" etc.) alle sorelle Lana e Lilly Wachowski, dietro al fenomeno della saga di Matrix. Fino ad arrivare in tempi più recenti a Daniel Kwan e Daniel Scheinerta, in arte semplicemente i "Daniels". L'eccentrico duo dietro ad "Everything Everywhere All at Once", vincitore di svariati Oscar nel 2023.

Doppio regista, un solo film

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Ecco di potenziale eccentrico magari Yacine Adli e Danilo Cataldi ne hanno meno, ma rappresentano comunque la migliore opzione per la regia della Fiorentina. Due che nel terzetto di centrocampo varato da Palladino a Bergamo possono coesistere eccome. Con l'ausilio di Bove a completare il pacchetto, per dinamicità e strappi che movimentino la trama, altrimenti piatta seppur ben congeniata. Ecco il centrocampo ideale per caratteristiche è proprio: CataldiBove e Adli. Con quest'ultimo che non deve fare il regista, almeno non l'unico di questa squadra. Non deve essere pertanto l'alternativa a Cataldi che ha le qualità per mettere ordine in mezzo. A proposito di Sarri, già evocato dai giornali per il possibile cambio in panchina, non si diventa per caso il regista designato per le squadre del tecnico di Figline. Danilo ci è riuscito proprio con mister Sarri sulla panchina della Lazio. Ora è il momento di ricordarlo anche ai suoi ex compagni che domani affronterà, e soprattutto alla società biancoceleste che lo ha scaricatoin estate.


Tutto in una volta 

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Adli è un calciatore che ha nelle doti offensive i suoi maggiori punti di forza, come dichiarò lui stesso in conferenza stampa: «Sono un centrocampista atipico, riesco a svolgere questo ruolo in diverse posizioni. Sono bravo nell’ultimo passaggio e so dialogare bene con i compagni». Ha rapidità di pensiero e sa giocare la palla. I tifosi del Milan sui social network lo chiamavano il pittore: non a caso Adli è l’anagramma di Dalí. Intenditore anche di musica, si diletta nel suonare il pianoforte e il violino. Un artista completo e multiforme, in grado di curare allo stesso tempo la fotografia e la colonna sonora del film viola. Per uscire dalla metafora, colui che per Palladino può rappresentare il regista atipico che sa operare in coppia. L'unione (di caratteristiche) fa la forza. C'è bisogno di una svolta, qualcosa che vada fuori dagli schermi finora provati. Tornando al titolo della pellicola che ha reso celebri i Daniels: "Qualunque cosa, dappertutto, e tutto in una volta". Se possibile, da subito. Già da domani contro la Lazio, chiedere ai tifosi per credere.

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