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A Bergamo sarà Fiorentina vera. Il futuro del club: perché Commisso non vuol vendere

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Contro l'Atalanta servirà la serata perfetta: la squadra viola può e deve farcela. Nico, Bonaventura e Belotti sono pronti a tornare protagonisti assoluti
Enzo Bucchioni Editorialista 

Nove cambi da una partita all’altra e comunque la Fiorentina che sta in campo con personalità, organizzazione di gioco e vince, per chi capisce di calcio, dovrebbe essere l’ennesima esaltazione del lavoro di Italiano. E invece c’è anche chi non s’è divertito, poverino. Per quelli, volendo, c’è il circo. Ma pazienza, il discorso è talmente chiaro che è inutile spiegare l’importanza di questo allenatore ai commentatori portati dalla piena del Bisenzio e dell’Arno: tempo sprecato. Resta la generosa Fiorentina che gioca i tempi supplementari il giovedì sera, passa il turno, e la domenica pomeriggio va a vincere su un campo dove non c’era mai riuscita in Serie A. Tre punti importanti per stare vivi anche in campionato, basta così, in questo momento della stagione, dopo 47 partite già giocate, conta solo la capacità di gestire le forze, gli impegni e l’organico, e questo Italiano lo sta facendo alla grande. Tocco ferro però ho come l’impressione che complessivamente questa squadra stia un po’ meglio di un mese fa, che abbia recuperato qualche energia tenuta in serbo per il rush finale. Perfino Castrovilli potrà dare qualcosa nelle partite che restano, Conference esclusa visto che non è in lista. Insomma, una buona trasferta in Campania su un campo sempre avaro di soddisfazioni dove, fra l’altro, due anni fa fu sancita la rottura con Torreira dopo una burrasca di spogliatoio. Tutto bene, dunque, sperando adesso nel recupero di quei quattro-cinque giocatori importanti rimasti a casa per curarsi. Mercoledì sera a Bergamo sarà durissima, ho visto un’Atalanta in buona forma con il Monza e il vantaggio dell’andata non garantisce nulla per i viola.

L'undici probabile ed il capitolo-Burdisso

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Servirà un’altra serata da Fiorentina vera, una di quelle partite attente e concrete che questo gruppo ha spesso sfoggiato contro la squadra di Gasperini. Anche all’andata. Cuore, testa e anima, serve andare oltre. Mi immagino un inizio a testa bassa di Gasperini con l’obiettivo di ristabilire il punteggio, ha un enorme potenziale offensivo. La Fiorentina dovrà chiudere le linee di passaggio, dovrà impedire all’Atalanta di mettersi in moto con il pressing ossessivo, senza rinunciare ovviamente ai contrattacchi. I viola sanno che contro una squadra così non possono sbagliare niente. Pensando alla formazione e sperando di recuperare tutti gli acciaccati, oltre a Terracciano vedo Dodò, Milenkovic, Quarta e Biraghi in difesa, Arthur e Mandragora in mezzo, Nico, Bonaventura e Kouamé dietro a Belotti. Altre nove cambi rispetto a domenica. Ranieri e Beltran faranno pensare fino all’ultimo. Comunque mancano due allenamenti per capire meglio e sapere, ad esempio, se anche Nzola si è rimesso ad allenarsi con continuità. E con la testa. Intanto in queste ore tengono banco un paio di questioni non da poco. La prima è l’addio quasi certo di Burdisso. Il d.t. è in scadenza di contratto e potrebbe raggiungere alla Roma il suo amico De Rossi. Non so valutare il suo operato e il suo lavoro di scouting, ha lavorato sott’acqua, ma era logico aspettarsi di più soprattutto dal mercato sudamericano. Ha messo la firma su Cabral e non è mai sembrato un giocatore adatto al nostro campionato. Anche Beltran è suo, trattasi di un giovane dal grande potenziale, ma se lo paghi 25 milioni non è sicuramente un’intuizione. Giocatori di quel tipo dall’Argentina vanno presi quando non sono ancora sotto i riflettori, quando costano poco e ce ne sono tanti come dimostrano gli scout portoghesi abili a scovarli, tanti per dirne una. Chi sarà il sostituto, potenziale braccio destro di Pradè?


Aria di cambiamenti?

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Circola da tempo, l’ho anticipato a Sportitalia tempo fa, il nome di Macia. E’ amico di Pradè, di lui ricordiamo gli anni d’oro dal 2012 al 2015. Poi? Non amo i cavalli di ritorno, soprattutto quando hanno firmato cose importanti, c’è sempre il rischio di fare confronti e rimanere delusi. Sono passati dodici anni, tanti. Forse troppi. L’uomo nuovo e giovane potrebbe essere quello di Accardi dell’Empoli che ha lavorato bene e in team con il presidente Corsi. Era già stato accostato al Napoli l’estate scorsa, sicuramente ha meno rapporti internazionali di Macia, molta più energia. Una cosa è certa, ci sarà molto da fare perchè questa squadra ha dato tanto, ci sono giocatori in scadenza e altri che ormai devono cambiare aria. Mi viene in mente Sottil tanto per dirne uno, ma non solo. Secondo tema è la presunta volontà di Rocco Commisso di vendere la Fiorentina. Non a caso chiudevo il mio pezzo di giovedì notte su questo nostro giornale online Violanews, proprio dicendo che Rocco non molla, anzi sta preparando il futuro. Non sono un veggente, ma conosco i miei polli. Come arrivano certe notizie? Mettendo insieme banalità del tipo, è morto Joe Barone, l’anima di questa società, il proprietario non è più giovane e sta in America, la cessione con il ViolaPark può portare più di 500 milioni quindi diventa complessivamente un affare. Pensieri banali e comuni, senza notizie, applicabili a qualsiasi cosa. Ma vedrete che ne arriveranno altri. Non c’è un arabo in giro? Magari amico di qualche politico? Tutti questi non conoscono lo spirito di Rocco Commisso che ragiona nella maniera apposta. Tiene la Fiorentina anche per onorare Joe Barone, perché non ha bisogno di vendere, perché per lui è una sfida e anche un divertimento. La Fiorentina comunque ha smentito, ma certe notizie si smentiscono da sole.

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