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Fiorentina, l’obiettivo è Atene. Col Genk le soluzioni non mancano, tra Beltran e Nzola…

Fiorentina, l’obiettivo è Atene. Col Genk le soluzioni non mancano, tra Beltran e Nzola… - immagine 1
Appuntamento con il consueto editoriale del nostro Enzo Bucchioni, focus sulla sfida in Belgio di questa sera
Enzo Bucchioni Editorialista 

Obiettivo Atene

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Da stasera ad Atene mancano otto mesi, otto lunghi mesi per bissare una finale che deve essere l’obiettivo della Fiorentina. Non sarà facile, ovvio. Le difficoltà cresceranno perchè adesso tutti sanno che sei la Fiorentina e ti aspettano, ma fissare dei traguardi è cosa buona e giusta per un gruppo ambizioso, che vuole crescere. E’ questa, in estrema sintesi, la sostanza di una Conference League che per il secondo anno consecutivo ha la squadra di Italiano fra le protagoniste.

L’anno scorso l’inizio non fu semplice, una stagione di esperienza sicuramente darà consapevolezza maggiore a tutti e aiuterà anche l’inserimento dei nuovi che non sono pochi. Mi aspetto già da stasera una Fiorentina matura, capace di gestire le partite e le forze, che sa come si affrontano tre impegni settimanali.  Sicuramente è cresciuto l’allenatore che ha capito in fretta, è passato da un turn over spinto di un anno fa a rotazioni ragionate per sfruttare al meglio tutta la rosa senza snaturare la squadra. E’ cresciuto anche nello studio e nella conoscenza degli avversari, la formazione cambiata, senza regista, per affrontare meglio l’Atalanta mi è piaciuta molta. Un segnale che la Fiorentina vuol giocare come sa, ovvio, ma miscelando le idee tattiche e la personalità con momenti più razionali e pratici. Aggiungere pragmatismo può far solo bene a Italiano che ama Zeman, ma non vuole cadere nella sua utopia.


Parola chiave: equilibrio

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Anche stasera contro il Genk mi aspetto una squadra che vuol fare la partita, ma senza dimenticare la dote più importante: l’equilibrio. I belgi sono la squadra più forte del girone. Hanno vinto il campionato regolare, hanno perso lo scudetto ai play off, ma restano una bella realtà fatta di giovani interessanti che hanno forza e gamba. Si difendono bene e il gioco verticale è la caratteristica di base. La Fiorentina dovrà opporre la maggiore qualità tecnica. La vittoria con l’Atalanta resta per me uno snodo superato alla grande, una partita così fa felice l’autostima. Stasera mi aspetto una crescita ulteriore sotto l’aspetto fisico e non vorrei vedere buchi o ripartenze concesse agli avversari. Italiano ci lavora tutti i giorni, le marcature preventive sono soprattutto un fatto di concentrazione che non deve mai mancare.

Cosa vorrei dalla gara di stasera oltre alla vittoria? Un gol di Nzola. Soprattutto per lui, per la sua serenità. Italiano ha ribadito per l’ennesima volta che il giocatore sta facendo quello che deve, il suo apporto non è al massimo, ma è quello che deve fare e presto lo vedremo crescere. Ma soprattutto c’è bisogno di mettere a tacere chi soffia sul fuoco e tutti quelli che alimentano dubbi e con poca saggezza rimpiangono Cabral. Purtroppo la Fiorentina arriva in Belgio senza il suo giocatore irrinunciabile, cioè Jack Bonaventura, e non recupera neppure Ikonè che manca molto per i suoi guizzi e la capacità di dare la superiorità numerica.

Le soluzioni non mancano

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Le soluzioni ci sono, sono molto curioso, ad esempio, di scoprire come Italiano pensa di utilizzare Maxime Lopez e come sta il talento di Infantino nella graduatoria dell’allenatore. E’ proprio il centrocampo senza Bonaventura l’enigma più grosso. Sono convinto che rientrerà Arthur dal primo minuto. Al suo fianco nel 4-3-3 classico Mandragora e Duncan assieme?  Penso di no, anche valutando la gara di Udine di domenica prossima. Più facile che giochi uno dei due, probabilmente Duncan che ha più gamba.  Il 4-2-3-1 fluido, credo, non si tocca anche senza Jack. E allora? Non penso giocherà Barak dall’inizio, il sostituto naturale non ha minutaggio. Infantino è un ragazzo di talento e personalità, quel ruolo lo può fare.  Ma anche Maxime Lopez ha le caratteristiche giuste se in queste tre settimane ha imparato i movimenti. Arthur e Lopez non sono giganti, questo è un limite, ma assieme possono portare fosforo e anche dinamismo per quanto riguarda il francese.  Non solo il centrocampo, tanti altri sono gli interrogativi.

La probabile formazione

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In porta Terracciano o Christensen? Il danese è ancora in rodaggio, sarà il titolare del futuro, ma oggi forse è ancora Pietro il più affidabile. In difesa torna Biraghi sull’out sinistro. Non toglierei Quarta dopo la super gara di domenica. Davanti penso che una maglia toccherà a Kouamè, gasato dopo il gol. E di Nico non si può fare a meno. Ce la fa a giocare ancora senza sosta? O partirà dalla panchina? Provo a ipotizzare una formazione: Terracciano; Dodò, Milenkovic, Quarta e Biraghi. Infantino, Arthur e Duncan. Nico, Nzola e Kouamè. Non Beltran? In questo momento di apprendistato tattico e linguistico, credo che la sua rapidità e le qualità tecniche possano diventare determinanti a gara in corso. Se dovesse andare così sarebbe quattro i cambi rispetto a domenica, in linea con le rotazioni. Ma, come sempre, le condizioni fisiche ispireranno le decisioni finali che Italiano prenderà oggi. Come detto, le soluzioni non mancano. Questa rosa ha duttilità e giocatori capaci di ricoprire più ruoli, è più forte dell’anno scorso e allora mettete la data sull’agenda digitale: 29 maggio 2024. Atene arriviamo…

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