Altri 16 giorni di mercato prima del gong finale. Per la Fiorentina, così come per tutte le altre società di Serie A. Non sarebbero pochi se non fosse - piccolo dettaglio - che da qua al 1° settembre i viola dovranno affrontare ben cinque gare, tra cui l'importantissimo play-off contro il Twente ed il primo big match in campionato contro il Napoli. E se al quadro dei prossimi impegni aggiungiamo le sbavature (solo in parte fisiologiche) viste durante la gara contro la Cremonese, si capisce bene quanto la Fiorentina abbia bisogno di qualche sicurezza in più dal mercato. Nei tempi e nei modi più consoni ai ritmi di una squadra che nelle prossime settimane si giocherà una fetta per niente banale della propria stagione. In mezzo al campo il cerchio sembra essersi ristretto a due nomi: Antonin Barak e Nedim Bajram, con il primo al momento in leggero vantaggio sul jolly offensivo dell'Empoli.
La riflessione
Scatto Barak, c’è anche lui in corsa. E poi? Il debutto parla chiaro: serve altro
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Innesto, quello che potrebbe/dovrebbe arrivare a centrocampo, necessario per iniettare qualità e gol là dove il solo Bonaventura (33 anni la prossima settimana) appare in grado di far male in fase offensiva. Barak davanti a tutti, dicevamo. E poi? Domanda più che mai legittima dopo la prestazione fornita domenica scorsa dalla Fiorentina in fase difensiva. Giocando ogni tre giorni, con Quarta lontano parente rispetto al centrale roccioso che aveva spinto i dirigenti viola a puntare decisi su di lui e Nastasic spesso alle prese con guai fisici più o meno gravi, scegliere di contare su Milenkovic e Igor come sole certezze al centro della retroguardia somiglia tanto ad un grosso rischio. Di quelli che potrebbero costare cari. Ecco perché l'arrivo di un rinforzo dal mercato può diventare più che di una semplice idea, in attesa che Quarta torni a fornire prestazioni all'altezza. Il campo sta dando le prime risposte, ora è arrivato il momento di accelerare.
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