Ci sono saltati all'occhio due dettagli: il 33enne Isco sembra davvero tornato ai fasti di Malaga, quando con la maglia dei boquerones e sempre con Pellegrini in panchina ha cominciato a stupire l'Europa nel 2012/13. Il fantasista è a proprio agio, non ha pressioni, gioca libero e gli riesce praticamente tutto, anche segnare di testa, cosa che ha fatto stasera appena per la terza volta su 66 reti totali (!) in carriera. Una sua magia ha portato l'ex centrocampista della Fiorentina Arthur Melo all'ammonizione: il brasiliano, arrivato a Girona a gennaio in prestito dalla Juventus, ci ha capito davvero poco. Isco ha toccato quota 10 reti in stagione: l'ultima volta è stata 7 anni fa, con la maglia del Real Madrid. E poi Antony, che ha segnato - non una novità - ma nel secondo tempo si è prodotto, lui ala offensiva tutta tecnica e dribbling, in una rincorsa di 50 metri all'indietro su Danjuma per disturbarlo fin nella propria area di rigore. Un segnale di dedizione e di attaccamento alla causa. Questi due sono veramente pericolosi, Palladino avvisato.
Per il resto, il Betis non è certo perfetto, altrimenti dominerebbe il campionato: i difetti principali stanno nel non avere un bomber (si alternano Cucho Hernandez e Bakambu in attacco, tecnici e belli da vedere ma non certo macchine da gol) e nella difesa, dove Bartra e Natan oggi hanno concesso più di qualcosa, anche se il risultato lo permetteva. Ci sbilanciamo con poco rischio: delle tre semifinali in tre anni (Basilea, Club Brugge, Betis) questa sarà senza dubbio la più dura.
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