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Vergogna a Terni, minacce a un’arbitra minorenne: “Eri da ammazzare da piccola”

Arbitro
Riferimenti scioccanti anche ad Ilaria Sula: "Dovresti fare la sua fine"
Redazione VN

Un episodio sconvolgente ha macchiato la partita di calcio giovanile tra Sangemini e Sporting Terni, valida per il campionato provinciale Allievi Under 17. Durante l’intervallo del match, una giovane arbitra di soli 17 anni è stata vittima di un’aggressione verbale violentissima da parte di un dirigente della squadra ospite, Ernesto Galli.

Secondo quanto riportato dal referto del Giudice Sportivo e che riporta gazzetta.it, l’uomo avrebbe fatto irruzione nello spogliatoio riservato all’arbitro, inveendo contro la ragazza con frasi gravissime, tra cui: “Eri da ammazzare da piccola, dovresti fare la fine di Ilaria.” Un riferimento agghiacciante a Ilaria Sula, giovane vittima di femminicidio, recentemente salutata per l’ultima volta proprio a Terni, sua città natale.


Ma la furia di Galli non si è fermata qui. Dopo aver interrotto la registrazione della conversazione con il proprio telefono, avrebbe aggiunto: A sto punto sarebbe da tirare fuori un coltello.”

L’arbitra ha provveduto all’espulsione immediata del dirigente, che nel corso della partita si era già reso protagonista di gravissimi insulti di stampo sessista e minacce”. Tuttavia, Galli non ha rispettato la sanzione: durante il secondo tempo ha fatto ritorno nell’impianto, venendo allontanato solo grazie all’intervento del custode. Dall’esterno, ha proseguito la sua aggressione verbale, deridendo l’arbitra, simulando l’abbaiare di un cane e incitando i genitori contro la sua direzione di gara, contestando le due espulsioni comminate alla propria squadra.

Il Giudice Sportivo ha disposto una squalifica esemplare per Galli, valida fino al 31 dicembre 2028. Intanto, l’Associazione Italiana Arbitri ha diramato una nota ufficiale in cui conferma di aver già segnalato l’accaduto alla Procura Federale e alla Commissione FIGC per le politiche di safeguarding, parlando apertamente di ipotesi di abuso, violenza e discriminazione nei confronti di una nostra associata minorenne.”