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Moyes: “Finale un sogno, ma non mi accontento. La Fiorentina mi ha colpito”

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Le parole in conferenza stampa di David Moyes, allenatore del West Ham, in vista della finale contro la Fiorentina
Simone Bargellini Vice direttore 

Le parole dell'allenatore del West Ham, David Moyes, in vista della finale di Conference League di domani contro la Fiorentina. La conferenza stampa live grazie al nostro inviato a Praga:

"Raggiungere una finale europea è uno dei traguardi più belli da raggiungere per un allenatore. Mi sto godendo questo momento ma spero che sia un punto di partenza, il meglio deve ancora venire. Abbiamo avuto dei giorni in Portogallo per preparare questa partita e riposarci un po', quest'anno abbiamo disputato 56 partite e l'anno scorso 63 o 64. Speriamo che la mancanza di partite negli ultimi 10 giorni non si faccia sentire. Cosa temo della Fiorentina? Non ve lo dico (ride, ndr). Ma posso dire che la Fiorentina mi ha colpito molto per ciò che ha fatto nella seconda parte di stagione, hanno raggiunto anche un'altra finale, l'allenatore ha fatto un ottimo lavoro e sappiamo che sarà difficile giocare contro di loro.


Una rivincita per la mia carriera? Non la vedo così. Alleno da quando avevo 35 anni, ho più di mille panchine alle spalle. Fare una carriera così lunga significa che qualcosina ho fatto. Questo è il momento più importante, ma lo sarebbe per qualunque allenatore, giovane o esperto. Come motivare i ragazzi? Spero di trovare le parole giuste domani, ma la cosa più importante è preparare bene la partita. Chi giocherà in porta? Abbiamo valutato tutti gli aspetti ma non voglio svelare i miei piani.

Siamo primi nella classifica del Fair Play? Spero che sia così anche domani. Confido molto che la squadra possa giocare con grande correttezza, speriamo di avere imparato la lezione dell'anno scorso a Francoforte (ci fu un'espulsione, ndr). Domani si affrontano due culture, quella italiana e quella inglese, speriamo di trovare il giusto compromesso. Fare la storia del West Ham? Sono molto fortunato a fare questo lavoro e poter disputare una finale del genere, non mi vedo mai in questi termini, leggenda o niente di tutto ciò, mi piace essere visto come un uomo di calcio che dà tutto sè stesso per la sua squadra.

Il livello della Premier League è molto alto, quindi giocare su due fronti è stato molto difficile. Anche il livello della Serie A è alto e lo dimostrano le tre finaliste europee di questa stagione. Giocare in Conference ci ha fatto molto bene e ci ha permesso di risollevarci il morale nei momenti in cui le cose non andavano in campionato. Se mio padre sarà allo stadio? No, sarà al pub! Sì mio padre ci sarà. Ho una grande famiglia che mi segue con affetto e spero di dare una gioia anche a loro".

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