Un aspetto molto importante del lavoro del mental coach sportivo è quello della definizione degliobiettivi. Il suo compito è infatti aiutare il calciatore a stabilire traguardi realistici e misurabili, coerenti con le sue capacità e figli di una approfondita autoanalisi che tenga conto dei processi intermedi, piuttosto che del mero risultato.
Quando un calciatore dovrebbe chiedere il supporto di un mental coach?
Sono vari i segnali che indicano a uno sportivo la necessità di un supporto psicologico, tra cui:
Questi fattori spesso coincidono con fasi di transizione, come ad esempio un cambio di squadra, il ritorno da un infortunio o una serie di prestazioni insoddisfacenti. Può inoltre accadere che un’atleta, specie se molto giovane, senta di aver smarrito la passione per il gioco o di non riuscire a esprimere il proprio potenziale: il mental coach è in questi casi una figura determinante per accompagnare il processo di crescita dello sportivo ed evitare che il disagio possa aggravarsi, influenzando pesantemente il rendimento e il benessere generale.
Come sempre, quando si parla di salute mentaleè importante ricordarsi che non bisogna provare vergogna a chiedere aiuto. Rivolgersi a un mental coach sportivo non è un segno di debolezza, ma una prova di consapevolezza e volontà di migliorarsi, due caratteristiche fondamentali per uno sportivo appassionato.
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