Conosce bene Palladino. Quali sono le insidie di questa Fiorentina?
"E’ una squadra che secondo me ha 20 elementi tutti di grande qualità. Hanno fatto degli acquisti ottimali e nelle ultime 3/4 partite stanno facendo molto bene. Sappiamo l’organizzazione, il talento e le tante soluzioni che hanno. Sicuramente è una squadra di grande valore".
Scarsa vena realizzativa?
"E’ chiaro che se una squadra ha tutto questo possesso, sei primo in classifica per tiri in porta significa molto. Abbiamo preso tanti pali, secondo me bisogna credere ancora di più e avere più convinzione. Ci lavoriamo e speriamo che tutti si sblocchino un po'".
La partita con la Fiorentina decisiva per capire le ambizioni della squadra?
"Penso che la squadra ha preso la strada giusta su tante cose. Si vede nelle prestazioni, anche l’altra sera quando ho visto tante cose positive. Per vincere le partite bisogna avere concentrazione cattiveria sotto porta. Ogni partita è importante perché siamo indietro, per cui è uno scontro diretto in un certo senso e ha un valore specifico. Vogliamo prendere una strada positiva e vogliamo fare una grande vittoria".
Che cosa ha Hummels in meno rispetto agli altri difensori?
"Per me è molto semplice: arrivo all’allenamento, guardo chi sta meglio e scelgo in base a questo. L’età e il curriculum un allenatore non li guarda. Io scelgo chi sta meglio. Mi potresti chiedere la stessa cosa per Hermoso, ovvero perché un giocatore che arriva dall’Atletico Madrid non gioca. N’Dicka mi sta dimostrando che può diventare un top in quel ruolo e quindi è una scelta tecnica. E’ normale che ci sono caratteristiche che un allenatore preferisce, è una scelta tecnica".
Su Saelemaekers, El Shaarawy e Zalewski?
"Saelemaekers sta andando bene. Non voglio anticipare troppo ma credo possa rientrare dopo questo ciclo di partite. Stephan sta recuperano, se non torna per la prossima sarà per quella dopo. Per Zalewski ci sono stati grandi complimenti per la partita contro la Dinamo Kiev, dove sulla destra è stato top soprattutto mentalmente. Tutti avevamo un po’ di paura, ma vedere la reazione di un giovane nella situazione in cui si trova mi fa piacere. Ha dimostrato che a livello mentale è forte, non è un ragazzino".
A che punto è la Roma di Juric?
"Penso che su tante cose siamo andati molto bene. C’è un po’ da ricostruire per sentirsi più forti, grandi e vincere le partite. Non mi riferisco all’Inter ma più alle partite con Monza ed Elfsborg. Il mio lavoro è sempre stato quello di migliorare i giocatori. Se i giocatori migliorano rispetto a quando sono arrivato allora ci saranno i risultati".
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