Continua il nostro focus sui soggetti accostati alla Fiorentina nelle ultime settimane come possibili nuovi proprietari della società viola. Dopo avervi raccontato di Rocco Commisso e del fondo sovrano qatariota (LEGGI), oggi è il turno Eduardo Eurnekian, la cui candidatura ha perso un po' di forza negli ultimi giorni per via della bocciatura dell'ampliamento della pista di Peretola (LEGGI). Il perché è presto spiegato: l'ottantaseienne imprenditore argentino di origini armene è il proprietario della Corporación América, che tra le altre cose detiene il 62,8% di Toscana Aeroporti, società di gestione degli scali aerei di Firenze e Pisa. Il fatto che Eurnekian abbia già dei grossi interessi in città fa senz'altro gioco, ma ovviamente - al di là dell'opinione in merito - le ultime notizie dal Tar hanno frenato la sua voglia di investire a Firenze.
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Il terzo candidato: ecco chi è Eurnekian, tycoon argentino a 360°. Patrimonio, investimenti e la frenata del TAR
La sua Corporación América attiva in tanti settori: possiede il 62,8% di Toscana Aeroporti, ma la bocciatura all'ampliamento della pista di Peretola...
UN PO' COMMISSO, MA NON SOLO - In totale sono oltre 50 gli aeroporti controllati dalla Corporación América, con un fatturato di oltre 2 miliardi di dollari. Ma la storia del tycoon argentino non decolla dalle piste aeroportuali: i primi successi arrivano nel campo del tessile, grazie all'azienda di famiglia, che però chiuderà nel 1981 a causa della grave crisi economica che colpì l'Argentina. Eurnekian non è tipo da lasciarsi scoraggiare facilmente e a fine anni '80 entra nel business della tv via cavo e acquista Cablevision. Intuisce le potenzialità del business e va oltre i debiti ereditati dalla vecchia proprietà non lo spaventano. In breve tempo Eurnekian riesce a costruire un impero mediatico composto da stazioni radio, giornali e canali tv. Negli anni '90, giunto all'apice, decide di vendere Cablevision per una cifra totale di 750 milioni di dollari, ma negli anni successivi continua ad investire in vari settori, tra i quali quello delle infrastrutture, della birra e del latte. Arriva a mettere soldi anche in Armenia, terra di origine, dove riesce a far sua una fetta del settore agroindustriale.
BORSA E CONFRONTI - Oggi Corporación América non investe solo nelle infrastrutture, nell'agroalimentare e negli aeroporti, ma anche nella tecnologia, nei servizi e nel campo dell'energia (principalmente idrocarburi). E non finisce qua, perché dal 1° febbraio 2018 la società di Eurnekian - che ha come CEO il nipote Martin - ha iniziato la quotazione alla Borsa di New York (NYSE) con un'offerta pubblica iniziale di 28.571.429 azioni ordinarie. Il patrimonio del magnate argentino, secondo Forbes, ammonta a 1 miliardo e mezzo di dollari, paragonabile a quelli di Diego e Andrea Della Valle (rispettivamente 1,4 e 1,3 miliardi) ma è inferiore a quello di Rocco Commisso (4,8 milioni). Complicato il paragone con il fondo sovrano del Qatar, anche se la differenza in termini di potenzialità d'investimento sorride nettamente ad Al-Thani e Al-Khelaïfi.
LUCI ED OMBRE - "Corporacion America gestisce 53 aeroporti in tutto il Mondo e quello di Firenze rappresenterà uno dei fiori all'occhiello del Gruppo: un'infrastruttura capace di inserirsi in maniera sostenibile nel territorio e all'altezza del prestigio universalmente riconosciuto alla città di Firenze e alla Toscana". Parla così Eurnekian poco più di un mese fa, forte del via libera ministeriale all'ampliamento della pista di Peretola. A complicare i suoi progetti, come detto, è arrivato lo stop del TAR per le troppe prescrizioni, ma nonostante ciò restano ottimi i rapporti con l'amministrazione Nardella. Eurnekian al momento non è impegnato attivamente nel mondo dello calcio, ma la voglia di investire in Italia e in particolare a Firenze è palese e confortata dai fatti, oltre che dai soldi. Tuttavia, restano ombre inquietanti sul personaggio: il dubbio più grande è sorto a fine 2018, quando la polizia federale argentina ha perquisito la residenza e due uffici di Eurnekian nell'ambito di un'indagine su un vasto fenomeno di corruzione e tangenti legato all'attività dei precedenti governi argentini presieduti da Néstor e Cristina Kirchner. L'imprenditore era stato convocato dal magistrato per un interrogatorio lo scorso 13 dicembre, ma la procedura è stata poi rinviata a data da destinarsi. La ragione della convocazione è legata al fatto che uno degli operatori della famiglia, Hugo Eurnekian, ha dichiarato tempo fa di avere consegnato denaro illecito a Roberto Baratta, ex funzionario del precedente governo.
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