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Torricelli e il dramma della moglie: “Non ho mai detto la verità ai miei figli”

Torricelli Giggs
L'ex difensore della Fiorentina: "Aveva solo il 2% di possibilità ma non lo dissi a nessuno. Mi sono allontanato dal calcio, a volte faccio il falegname"
Redazione VN

Moreno Torricelli è uscito ormai da tempo dai radar pallonari. Protagonista di una carriera più unica che rara (a 22 passò dai dilettanti della Caratese alla Juventus, e vinse tutto), il difensore vestì anche la maglia della Fiorentina per 4 stagioni tra il 1998 e il 2002. Oggi la sua vita è altro, con un ritorno (part time) alle sue origini di falegname: "Durante il Covid mi sono rimesso a impregnare i balconi in legno. Quando avevo bisogno di macchinari, chiedevo a Carlo, artigiano da tre generazioni di Lillianes, il piccolo comune da 400 abitanti in Valle d’Aosta in cui mi sono trasferito. Dopo la pandemia mi ha chiesto una mano, se c'è da montare delle finestre vado" ha raccontato nell'intervista di oggi al Corriere della Sera.

La carriera ma anche la vita privata, segnata dalla morte della moglie per leucemia nel 2010: "La malattia si manifestò poco prima di Natale. Dopo tre settimane di test e analisi i medici mi parlano chiaro: “C'è solo il 2% di possibilità di guarigione per ogni anno dal trapianto di midollo”. Non dissi niente, né a lei, né alla sua famiglia e neanche ai nostri tre figli. Non volevo che perdessero la speranza. Ho detto la verità a tutti solo negli ultimi giorni ma i miei figli non hanno mai saputo la verità, non ho avuto la forza di dirgliela neanche dopo. La leggeranno per la prima volta qui".


L'addio al calcio: "Allenavo il Figline, durante la malattia passare due ore al campo era un sollievo, lì potevo essere me stesso. Ma poi è cambiato tutto. Ricevo un'offerta dal Crotone in serie B, la rifiuto. In quel momento non potevo costringere i miei figli a lasciare casa. La perdita della mamma per loro è stata una mazzata incredibile. La vita ti può dare tutto e far mancare tutto. Con Barbara ho vissuto 20 anni bellissimi, abbiamo avuto tre figli stupendi, due dei quali mi hanno reso nonno. Poteva durare di più? Certamente. Ma il viaggio è stato bello.

Adesso ho una compagna, si chiama Lucia. È stata molto importante, mi ha distolto dalla tragedia, mi ha fatto tornare a stare bene, mi ha riacceso la luce dentro. Da sette anni faccio parte di "allenarsi per il futuro", un progetto di orientamento e alternanza scuola-lavoro che coinvolge studenti di diverse età e che cerca di trasmettere loro passione, impegno e responsabilità prendendo spunto dal mondo dello sport" le parole di Torricelli al CorSera.