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L'ex dirigente della Fiorentina, Carlos Freitas, ha parlato ai microfoni di A Bola del suo percorso in viola e della morte di Davide Astori. Queste le sue parole:
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L'ex dirigente della Fiorentina, Carlos Freitas, ha parlato ai microfoni di A Bola del suo percorso in viola e della morte di Davide Astori. Queste le sue parole:
Arrivare alla Fiorentina è stato un sogno realizzato, perché sono cresciuto guardando la Serie A, dove c'erano i migliori giocatori del mondo. Ho avuto la fortuna di vivere in una città che è un autentico museo a cielo aperto e di lavorare in un club emblematico, che nella sua storia ha segnato anche i portoghesi, come Rui Costa, e dove artisti come Antognoni e Baggio continuano ad essere i fiori all'occhiello della città e il club. Sono stati tre anni memorabili, dove forse ho vissuto il momento più difficile della mia carriera. La morte di Davide Astori? Nulla è paragonabile all'improvvisa scomparsa di qualcuno che era il leader del gruppo. Tutto quello che si è venuti a sapere di quella persona dimostra molto della grandezza di Davide. Era davvero una persona che lasciava il segno in ogni cosa. Al funerale c'era anche la più grande rivale della Fiorentina, perché era davvero un essere umano speciale, che ha lasciato il segno in tutti coloro che lo hanno incrociato. È stato un momento difficile, sicuramente il peggiore di tutti, ma ci ha permesso di vedere fino a che punto può arrivare la capacità di superamento di un gruppo senza alcuni tipo di supporto psicologico. A quel tempo, il grande leader, il grande psicologo del gruppo, era proprio l'allenatore: Stefano Pioli.
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