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E quindi uscimmo a riveder le stelle. Firenze torna a sognare, ma tra offerte e “cazzari” è giusto mettere qualche puntino sulle i

Forse, più che il millantato disinteresse dei compratori, sono stati altri i motivi che ci hanno spinti all'esasperazione di questi ultimi tre anni...

Alessio Crociani

Un'overdose di emozioni, da farti andare a letto con la testa che ancora gira. Le stelle non puoi ancora toccarle ma poco importa, perché finalmente ti è permesso di sognarle. Sono bastati pochi minuti dallo sbarco a Peretola per capire che la prima storica giornata fiorentina di Commisso si sarebbe trasformata presto in un tripudio di baci, abbracci, selfie e sorrisi (VIDEO). Con la calorosa partecipazione di un popolo che oggi, dopo anni di narcolessia indotta, si riscopre vivo come ai tempi migliori. È l'effetto Rocco, e pochi ne sono rimasti immuni a Firenze. Un po' perché nel calcio, come nel matrimonio, le nuove avventure iniziano sempre con la luna di miele, un po' per il personaggio, istrionico di natura, agli antipodi rispetto allo stile di chi ha governato la Fiorentina negli ultimi 17 anni (anche nei momenti più floridi).

Tutto bello, ne avevamo bisogno come il pane. Attenzione però a non perdere pezzi per strada, perché le 24 ore di ieri sono state sì ricche di euforia, ma anche di parole e informazioni sparse qua e là tra Milano e Firenze che meritano di essere registrate. Alla fine dei giochi, ad esempio, viene fuori che i "cazzari" non erano certo quelli che pensavano alla prospettiva di un ritorno a Gubbio come una grossa sciocchezza. C'è chi se l'è raccontata per anni: dove finiamo senza questa proprietà? Ci evita anche lo scemo del villaggio. Certo, salvo poi prendere atto di come l'offerta americana fosse solo una di quelle presentate in viale Fanti per rilevare la società. E non lo diciamo noi, ma l'ex socio di maggioranza di ACF Fiorentina (LEGGI). E non è finita qui: pensate un po', Rocco aveva già provato ad acquistare la Fiorentina tre anni fa, prima di intavolare la trattativa (poi fallita) per rilevare il Milan.

Forse non valevamo (e non valiamo) così poco. Forse, più che il millantato disinteresse dei compratori, sono stati altri i motivi che ci hanno spinti all'esasperazione, alla fine di questi tre anni di agonia che tutti quanti ci saremmo risparmiati più che volentieri. Riflessioni su un passato in chiaroscuro che oggi sembra lontano anni luce, giusto per ripristinare un paio di verità che vadano oltre i numeri. Ora però è il momento di ripartire. Tra ora qualche spazio alle presentazioni ufficiali e all'ennesimo bagno di folla (LEGGI), poi, smaltita la sbornia collettiva, arriverà anche il tempo delle prime decisioni importanti dell'era Commisso. Tutto con la massima lucidità, ma allo stesso tempo anche velocemente, perché il tempo stringe e il calciomercato si avvicina. Finalmente torneremo a parlare di calcio, questa volta con la licenza di sognare. Io ho già iniziato, fantasticando sulla "bellissima notizia" annunciata ieri da Rocco (LEGGI). E voi?

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