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una storia di altri tempi

Nel 1961 il Betis acquistò l’attuale stadio con i soldi della Fiorentina!

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Il 12 agosto 1961 l'atto ufficiale di acquisto dello stadio avvenne sul terreno di gioco poco prima dell'inizio di Betis-Fiorentina
Roberto Vinciguerra
Roberto Vinciguerra Redattore 

Per la quinta volta nella storia la Fiorentina affronterà il Real Betis, prima assoluta, però, per quello che concerne una gara valida per una manifestazione ufficiale. La sfida del “Villamarin” di Sevilla, contro i viola però, rappresenta qualcosa di particolarmente importante per i tifosi del Betis in quanto, nell’estate del 1961, grazie, soprattutto, alla considerevole somma incassata con la cessione alla Fiorentina dello svedese Torbjörn Jonsson, la società di Sevilla poté acquistare lo stadio sito nella zona di Heliopolis.

Fino ad allora, infatti, il Betis aveva pagato l’affitto per giocare sul terreno di gioco che venne intestato a Benito Villamarin, il presidente di quel periodo, proprio in occasione dell’amichevole contro i viola del 12 agosto 1961. L’atto notarile fu qualcosa di spettacolare perché avvenne su un palco posto all’interno del campo nei minuti antecedenti l’inizio dell'attesa gara contro la formazione di Hidegkuti, che, solo tre mesi prima, aveva trionfato in Coppa delle Coppe e in Coppa Italia. L’entrata in campo delle squadre venne sottolineata prima con l’inno nazionale italiano, seguito da quello spagnolo.


L’amichevole, iniziata tardissimo (verso le 22:40 circa), vide il successo del Betis per 3-2, soprattutto grazie all’assurda scelta della società viola (la cui presidenza era passata, nel frattempo, da Befani a Longinotti) di schierare, in prova, nel secondo tempo, iniziato in vantaggio per 2-1 grazie alle reti dello stesso Jonsson e di Dell’Angelo, due potenziali oriundi sudamericani, totalmente sconosciuti, che rispondevano ai nomi di Voltolini e Camartielli (o Camardiella?), i quali, nel corso della ripresa abbassarono notevolmente il potenziale gigliato al punto da permettere il ribaltamento totale del risultato alla squadra di casa.

Morale della favola: il paraguayano Voltolini se ne tornò a Madrid, Camartielli fece ritorno a Granada e lo svedese Jonsson venne incredibilmente ceduto alla Roma nel mercato di riparazione di novembre per fare spazio al turco Bartù (a tal proposito il bomber viola Milani disse "Come si può vincere se si cede un campione, per avere un brocco?").

In pratica, chi ci guadagnò veramente da tutta questa vicenda fu solo il Betis, che si ritrovò con uno stadio di proprietà grazie, soprattutto, alla cessione alla Fiorentina di Jonsson che, nel suo unico anno di permanenza a Sevilla, aveva potuto giocare solo le amichevoli a causa di intoppi burocratici non risolti nel corso della stagione 1960-61! [LEGGI IL PROGRAMMA DELLE SEMIFINALI DI CONFERENCE LEAGUE]

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