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Anche la “prima volta” nell’attuale stadio terminò 6-0 per la Fiorentina

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Il risultato di 6-0 per i viola al "Comunale" di Campo di Marte è raro quanto memorabile, e lo raccontiamo con questo particolare ricordo

Roberto Vinciguerra

Il "Franchi", anzi, il "Comunale" di Campo di Marte ha trovato ancora il modo per fare parlare di se stesso, questa volta per motivi... statistici. Il 6-0 inflitto dalla Fiorentina al Genoa, infatti, non solo è il primo 6-0 casalingo dei gigliati in Serie A (dopo che se n'era verificato un altro in Coppa Italia contro il Brescia nel 2000), ma è anche l'esatto punteggio con cui si concluse la prima gara assoluta  disputata sul terreno dell'attuale stadio fiorentino, ossia un'amichevole di circa 60 minuti totali (quindi non ufficiale) contro l'Aquila Montevarchi disputata il 10 settembre 1931. Per i viola andarono in gol Petrone (5 volte) e Bonesini. L'inaugurazione ufficiale del "Giovanni Berta" (prima denominazione dello stadio fiorentino) avvenne 3 giorni dopo, ossia il 13 ottobre 1931, con gli austriaci dell'Admira, contro cui i ragazzi di Felsner si imposero 1-0 (gol di Petrone). Quella "sgambata" contro il Montevarchi, però, è rimasta soprattutto nella storia per il gesto di Bruno Neri che, in uno stadio praticamente deserto (privo ancora delle curve e della Torre di Maratona e con la Maratona ancora in via di ultimazione), decise di non fare il tradizionale "saluto romano" prima dell'inizio della gara. Partito inizialmente dalla panchina (i cambi erano possibili solo nelle amichevoli a quei tempi) Neri entrò in campo all'inizio della ripresa al posto di Bigogno, a dimostrazione che, molto probabilmente, quel gesto volontariamente dimostrativo (rimasto immortalato nella celebre foto), passò praticamente inosservato considerata l'assenza pressoché totale di gerarchi del regime fascista quel giorno in viale Fanti. In fondo, si trattava di un'amichevole della durata di un'ora scarsa, programmata in un insolito orario infrasettimanale e disputata solo per testare il manto erboso del nuovo stadio fiorentino (oggi novantenne).  Bruno Neri, che nelle gare successive tornò a fare regolarmente il "saluto romano" (come aveva sempre fatto in precedenza), perì da partigiano sull'appennino tosco romagnolo, vicino a Marradi, il 10 luglio 1944 sotto il fuoco nazista.

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