L'ultima volta al Franchi è stato un trionfo, una serata da sogno, quella del 5-1 alla Roma. Gol, spettacolo, probabilmente il punto più alto dall'inizio della stagione. Era il 27 ottobre e da allora la Fiorentina ha giocato tre volte in trasferta. Genoa, Torno, Apoel lontano dal Franchi, tre partite in cui - scrive il Corriere Fiorentino - si è avuto qualche segnale di comprensibile stanchezza da parte della squadra di Palladino. L'impressione è che stavolta i ragazzi di Palladino siano arrivati col fiato un po' corto alla vigilia della pausa per le Nazionali e un po' di riposo adesso sembra non dispiacere a nessuno.
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Viola col fiatone, il corto muso può non bastare. Col Verona serve brillantezza
La Fiorentina arriva all'ultimo impegno prima della pausa col fiato corto, per continuare a sognare serve la prestazione al Franchi
Prima però un altro esame: Palladino e i suoi dovranno dimostrare di saper andare oltre la stanchezza ritrovando, se possibile, almeno un pizzico di quella brillantezza che nelle ultime uscite è parsa appannata. Vincere di "corto muso" è segno di maturità, ma non può sempre funzionare. Oggi servirà puntare sui giocatori di talento, e Kean, Beltran, Colpani e Sottil saranno di nuovo titolari dopo il riposo europeo. E lo scontro diretto di stasera tra Inter e Napoli offre addirittura l’opportunità di guadagnare punti su chi sta davanti e issarsi al secondo posto. Roba nemmeno lontanamente immaginabile in estate ma che, arrivati alla pausa di novembre, rende difficile nascondere le proprie ambizioni.
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