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Verso Torino-Fiorentina: clima tesissimo. Appese una croce e una bara contro Cairo

Verso Torino-Fiorentina: clima tesissimo. Appese una croce e una bara contro Cairo - immagine 1
Clima tutt'altro che sereno quest'oggi in casa Torino. Contro la Fiorentina sarà ancora contestazione contro il presidente Cairo
Redazione VN

Prosegue la contestazione senza soluzione di continuità. Dopo i cori contro Cairo ascoltati a Roma, oggi pomeriggio la Maratona tornerà a far udire la propria voce contro la gestione societaria, con la riproposizione del caldo invito al presidente del Torino a mettere in vendita la società. Il tutto, con sullo sfondo le ripetute voci e indiscrezioni sul possibile interesse della Red Bull per l’acquisto del Torino, ora che il colosso austriaco della bibita energetica è diventato uno degli sponsor del club. 

Clima teso

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Ormai è da oltre due mesi che prosegue la contestazione contro Cairo, dal match contro l’Atalanta del 25 agosto successivo alla cessione di Bellanova proprio ai bergamaschi (all’epoca, con tanto di corteo prepartita dal Filadelfia allo stadio Grande Torino). In casa come in trasferta i gruppi organizzati della Maratona non hanno mai smesso di attaccare il presidente, intanto tornato allo stadio (da maggio) soltanto negli ultimi giorni: dapprima in occasione dell’incontro con il Como e poi per la partita a Roma contro i giallorossi di Juric. È ora da vedersi se Cairo si farà vedere anche oggi allo stadio, naturalmente scortato dalla polizia, come già era successo fin dal suo ritorno nell’ultima gara casalinga (era da maggio che non compariva più in tribuna per una partita del Torino).


In questo clima indubbiamente molto teso, acuito anche dal rendimento della squadra a testa in giù dopo il buon inizio di campionato (5 sconfitte nelle ultime 6 partite, Coppa Italia compresa), sono comparsi messaggi inquietanti al Filadelfia, deprecabili al di là delle responsabilità e delle colpe di Cairo. Una croce e una bara di cartone sono infatti state appese alla cancellata del centro sportivo, con un manifesto funebre che annunciava la morte del presidente granata il 31 dicembre 2024. Sulla bara comparivano anche finte banconote da un milione di euro. Nessuna firma e indagini in corso: la Digos si sta occupando della vicenda da ieri, intanto la Questura ha deciso di rafforzare le misure di sicurezza.

In queste settimane altre volte il Filadelfia era stato teatro di forme di contestazione, ma più... normali. «Società senza un obiettivo, adesso basta, via tutti da Torino» era stato lo striscione appeso alla cancellata sotto i resti del vecchio stadio, In precedenza, altri due lenzuoli erano stati appesi all’entrata con su scritto «Vergogna» e «Il Toro merita rispetto e dignità, Cairo e Vagnati lasciate questa città». Adesso questo annuncio funebre, giudicato dalle forze dell’ordine anche allarmante e in qualche modo minaccioso, al di là dell’insito cattivo gusto del messaggio. Lo riporta Tuttosport. 

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