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La Nazione
Il cambio modulo e Nico Gonzalez sono due cose nettamente collegate. Infatti, può capitare che un contrattempo fisico costringa Nico ai box e chi potrebbe sostituirlo non sia al massimo (Ikone). Una difficoltà che l’allenatore viola ha provato a girare a proprio favore e il risultato gli ha anche dato ragione. Il tanto invocato cambio di modulo, o se preferite dell’atteggiamento tattico, l’utilizzo insieme delle due punte e la difesa a 3 (poi vedremo anche a 5) sono scelte generate dall’andamento della partita, certo, ma anche e soprattutto proprio dall’assenza di Nico. L’argentino è probabilmente l’unico giocatore che fareste fatica a schierare nel 3-5-2 (o 5-3-2), perché la sua collocazione naturale, quella dove fa più male agli avversari è proprio nel tridente del 4-3-3 o come ’braccetto’ offensivo nel 4-2-3-1. Tutti numeri che si adattano all’atteggiamento degli interpreti. E in questi ultimi due, Gonzalez è perfetto e lo si è visto. Sarebbe depotenziato in un centrocampo a 5 (costretto a coprire buona parte di campo) e non a proprio agio come seconda punta. Ecco perché Italiano alla fine non si è mai schiodato dal modulo base, fino a prendersi l’etichetta di talebano della difesa 4 e dei suoi derivati. Lo riporta La Nazione.
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