"Ventuno tiri a otto, quindici angoli a due, eppure la Fiorentina la qualificazione dovrà andare a prendersela in Ungheria". Si apre così il pezzo di analisi del Corriere dello Sport sulla gara di ieri sera contro la Puskas Akademia. La prima mezz'ora della partita di ieri è stata molti simile a quella di Parma, con l'unica differenza che la squadra di Pecchia non era riuscita ad andare oltre l’1-0 soprattutto per le parate di Terracciano, mentre ieri sera la Puskas Akademia non solo è andata in vantaggio, ma tre minuti dopo è riuscita a raddoppiare. Sul Franchi in quel momento è calato un gelo inaspettato, sia per le temperature di stagione che per l'atmosfera che si respirava ad inizio partita. In difesa gli sbandamenti erano continui, mentre il centrocampo non riusciva a fare nessun tipo di filtro e l'attacco era a dir poco sterile e per niente concreto, anche nella manovra. Il gol di Sottil a fine primo tempo ha rianimato l'ambiente e soprattutto la squadra viola, che con gli ingressi di Kean e Dodo nei secondi 45' si è finalmente data una svegliata. Una reazione che voleva Palladino, magari un po’ confusa e confusionaria, ma Quarta e compagni prendevano alla gola i magiari che intanto avevano perso la solidità del primo tempo. Il gol di Quarta e Kean avevano fatto sperare di andare in Ungheria con almeno un minimo vantaggio, ma il pareggio nel finale di Golla ha fissato il risultato sul 3-3. La qualificazione si deciderà giovedì e servirà un’altra Fiorentina.
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