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Un crollo, nel momento più atteso: notte di rimpianti in casa Fiorentina

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L'Empoli compie uno scherzetto alla Fiorentina: viola increduli per la prestazione sottotono. Nel momento più atteso rimasti a bocca asciutta
Redazione VN

Il crollo, nel momento più atteso. La Fiorentina cade in casa contro un Empoli rivitalizzato dal ritorno in panchina di Aurelio Andreazzoli. Una squadra, quella azzurra, come scrive La Repubblica, decisamente più quadrata rispetto all’inizio di stagione e capace di segnare in una sola gara il doppio dei gol messi a segno nelle precedenti otto. Due, per la precisione. Uno per tempo, con Caputo che dopo una ventina di minuti beffa Terracciano su cross dalla destra di Grassi (male nell’occasione soprattutto Milenkovic che se lo perde) e con Gyasi che appena entrato chiude i conti a dieci dal termine con un inserimento centrale che coglie impreparata la retroguardia viola su rasoterra di Fazzini. Fiorentina spenta, fin dall’inizio. Due settimane di sosta che hanno avuto un effetto non positivo, vista la gara di ieri sera in un Franchi gremito da oltre 29 mila spettatori. La vertigine delle zone altissime della classifica, la possibilità di tenere saldo il terzo posto avvicinando la vetta a sole due lunghezze. Sarebbe stato il miglior inizio di stagione del club viola nella sua storia, almeno da quando ci sono i tre punti a vittoria. E invece arriva un ko che fa male, sia perché stavolta la squadra di Italiano non è riuscita a esprimersi come mostrato in altre occasioni, sia perché gli azzurri hanno preso coraggio e costruito il loro successo sugli errori dei viola.

L'analisi

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Troppo ampia la difesa, troppo vuoto il centrocampo, tenuto a galla per ampi tratti dal solito Bonaventura. Poco brillante il reparto offensivo, con Gonzalez mattatore nel bene e nel male. L’argentino ci ha provato, è stato uno dei più attivi, ma le fatiche si fanno sentire e quella rabona nel nulla, mal riuscita, è il segno di una serata da dimenticare. Arrivano anche alcuni fischi all’indirizzo di Nzola, al momento della sostituzione per far posto a Beltran. L’attaccante angolano ancora una volta non si è presentato all’appuntamento col gol. Non solo. È parso fuori dal gioco, lontano dai cross dei compagni. Mai pericoloso sotto porta.


Al momento dell’ingresso dell’argentino, la Fiorentina era ancora viva. Ci stava provando anche se con evidenti difficoltà. La botta dalla distanza di Bonaventura, gli inserimenti di Quarta che staziona quasi sempre nell’area avversaria. Ma non è servito a niente. Così l’Empoli ha confezionato il raddoppio e chiuso una gara mal giocata dai viola, strategicamente perfetta per Andreazzoli.

Fiorentina incredula

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La Fiorentina resta quasi incredula. Nella gara che non doveva fallire per tenere il ritmo delle altre che hanno tutte conquistato i tre punti, eccezion fatta per il Milan. La classifica è splendida, nonostante tutto. Ma la seconda sconfitta in campionato, la prima al Franchi, mette in evidenza le fragilità dei viola. Specie a livello mentale. Perché al di là di elogi, complimenti, gratificazioni varie cresciute sulla scia del capolavoro di Napoli, a questa Fiorentina è mancata la brillantezza. La decisione, la convinzione, forse un po’ di fame. Un grande peccato, perché il calendario adesso dice Cukaricki per la Conference e poi Lazio ( a Roma) e Juventus ( al Franchi) per il campionato. Occorre equilibrio, specie in questo momento. Non era una Fiorentina candidata alle zone Champions prima, non è una squadra da crocifiggere adesso. Restano una prestazione non all’altezza e alcune prove dei singoli che impongono riflessioni.

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