Al momento dell’ingresso dell’argentino, la Fiorentina era ancora viva. Ci stava provando anche se con evidenti difficoltà. La botta dalla distanza di Bonaventura, gli inserimenti di Quarta che staziona quasi sempre nell’area avversaria. Ma non è servito a niente. Così l’Empoli ha confezionato il raddoppio e chiuso una gara mal giocata dai viola, strategicamente perfetta per Andreazzoli.
Fiorentina incredula
—La Fiorentina resta quasi incredula. Nella gara che non doveva fallire per tenere il ritmo delle altre che hanno tutte conquistato i tre punti, eccezion fatta per il Milan. La classifica è splendida, nonostante tutto. Ma la seconda sconfitta in campionato, la prima al Franchi, mette in evidenza le fragilità dei viola. Specie a livello mentale. Perché al di là di elogi, complimenti, gratificazioni varie cresciute sulla scia del capolavoro di Napoli, a questa Fiorentina è mancata la brillantezza. La decisione, la convinzione, forse un po’ di fame. Un grande peccato, perché il calendario adesso dice Cukaricki per la Conference e poi Lazio ( a Roma) e Juventus ( al Franchi) per il campionato. Occorre equilibrio, specie in questo momento. Non era una Fiorentina candidata alle zone Champions prima, non è una squadra da crocifiggere adesso. Restano una prestazione non all’altezza e alcune prove dei singoli che impongono riflessioni.
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