La giornata di eri, verrà tristemente ricordata come il giorno in cui la Russia attaccò l'Ucraina. Un gesto improvviso, quanto crudele che ha lasciato tutti senza parole. Ovviamente, anche lo sport è diventato mezzo di comunicazione per cercare di porre fine a questo scontro e riportare la pace.
Repubblica
Un calcio alla guerra: gli sportivi si mobilitano contro la Russia
Lo sport contro la guerra: da Shevchenko a Malinovskyi, messaggi contro lo scontro tra Russia e Ucraina
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Le prime parole di sostegno all'Ucraina sono arrivate da connazionali del mondo del calcio come Andriy Shevchenko, che sui social ha ribadito la sua vicinanza al suo paese d'origine, o come Ruslan Malinovskyi che dopo il gol di ieri contro l'Olympiacos ha mostrato una maglietta contro la guerra. Importanti anche le parole di Roberto De Zerbi, allenatore dello Shaktar bloccato in Ucraina: "Svegliato dalle bombe, ma non mi sono mosso, perché io sono qui per fare sport e non potevo girare le spalle al campionato, ai tifosi che ci seguono". Stessa sorte per Paulo Fonseca, che sui social ha spiegato come la situazione fosse davvero pericolosa, con il timore imminente dei bombardamenti. Anche la UEFA ha intenzione di prendere provvedimenti, infatti la finale di Champions League non si giocherà più a san Pietroburgo. Infine, prima di Napoli e Barcellona, le due squadre hanno mostrato uno striscione con parole brevi ma efficaci: "Stop war".
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