Un obiettivo superato, ora gli altri
—Vero che il primo obiettivo stagionale - la qualificazione alla fase campionato di Conference - Palladino lo ha centrato seppur ai rigori con un avversario non di primo piano quale la Puskas Akademia. Ma è altrettanto vero che il tecnico campano chiamato dopo l'addio di Italiano deve cercare di dare quanto prima alla squadra un'identità e un equilibrio. A partire dalla difesa che continua a imbarcare acqua: 10 reti subite in 6 gare, due portieri (Terracciano e De Gea) che si sono alternati finora senza gerarchie chiare, giocatori in chiara difficoltà (Ranieri sovrastato a Bergamo da Retegui e De Ketelaere, Biraghi adattato nello schieramento a tre, Quarta che segna ma non copre, Pongracic costato 15 milioni, in panchina domenica dopo le prime deludenti prestazioni). Con l'Atalanta Palladino ha cambiato infoltendo la mediana, ma la Fiorentina malgrado un approccio incoraggiante e uno scatenato Kean, la nota più lieta - già 5 reti fra club e Nazionale - è durata solo 44' prima di sciogliersi tecnicamente, tatticamente, mentalmente davanti a Lookman e compagni. Una fragilità così evidente da far scattare l'allarme.
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