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Tutto nasce da quella maledetta serata di Praga. Lo diceva Johann Wolfgang Von Goethe: «Non è forte colui che non cade mai... ma colui che cadendo si rialza sempre». Una filosofia che Vincenzo Italiano ha innata in sé e che, in questo caso, lo ha spinto a voler ripartire con una determinazione ancora maggiore. Per questo, per rimanere, ha chiesto di esser messo nelle condizioni per potersi prendere la rivincita. Eccola, la parola chiave: «rivincita». L’ha ripetuta spesso, fin dai primissimi giorni di ritiro, e con lui i giocatori. «Vogliamo prenderci la rivincita per quelle due finali perse». In tanti, da capitan Biraghi in giù, hanno urlato al mondo (e in particolare ai fiorentini) quale fosse la fiamma che ardeva dentro di loro. Chiamiamolo pure patto, per sintetizzare al massimo il concetto, che allenatore e giocatori hanno stretto quando a luglio si sono ritrovati al Viola Park. Certo, e così torniamo al punto di partenza, per tradurlo in pratica servivano uomini pronti a rialzarsi. Lo riporta il Corriere Fiorentino.
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