Palladino tiene tutti sulla corda, come è giusto che sia. Il tecnico prova a fare della rosa "tutti titolari", ma il campo sta effettivamente sottolineando che senza i big questa Fiorentina finisce per fare fatica. La partita di Conference a Cipro - analizza La Nazione - è stata emblematica e l'assenza di Gudmundsson è più pesante di altre. L'islandese ha giocato poco in relazione ai minuti stagionali, ma ha mostrato cosa significa averlo in campo e non averlo. Con le tante partite, l'allenatore ha dovuto dare fondo a tante rotazioni, con un messaggio evidente: ci sono titolarissimi, piani B e chi ancora cerca la propria dimensione.
La Nazione
Tutti titolari? Non proprio. Palladino rischia di dover “scegliere” l’obiettivo
Inamovibili e... non
—Ad oggi, la Fiorentina terza in classifica non può proprio rinunciare a De Gea, Kean, Gosens, Dodo e Comuzzo, cinque di quelli che stanno effettivamente facendo la differenza (al netto di Gud). Poi ci sono: Kouamé, Beltran, Sottil, Mandragora e Ikoné che sono "quasi" titolari e gli ombrosi Kayode, Quarta, Biraghi, Moreno e Parisi. Il quotidiano esprime un pensiero chiaro: o la società interviene sul mercato a gennaio con un innesto per reparto, oppure fa capire a Palladino che il cammino europeo va rispettato a tutti i costi per arrivare in fondo senza dover "scegliere" la strada da seguire. Il che non significa abbandonare la competizione o sacrificarla, ma è necessario scegliere la priorità. Le indicazioni dal campo hanno parlato chiaro: la Champions sarebbe importante per ricavi e non solo. La Fiorentina ci penserà.
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