Mauro Bergonzi, è lui il fischietto del sabato sera. Fiorentina-Juventus è nelle sue mani. Partita difficile. Le polemiche che arrivano da Torino non rendono le cose più facili. Anche perché è stato proprio lui a far espellere Conte contro il Bologna (era il quarto uomo). E ancora lui ha concesso due rigori contro la Juve il 27 ottobre 2007, a Napoli. Pure in quel caso ci furono un bel po´ di polemiche. Da lì in poi, però, con Bergonzi in campo la Juve non ha mai più perso. Per i bianconeri tre vittorie e altrettanti pareggi nei sei precedenti. Niente male. In totale, comunque, sono otto le vittorie della Juve con Bergonzi, tre i pareggi e appena due le sconfitte.(per la scheda completa e le statistiche coi viola CLICCA QUI).
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Tutti gli occhi su Bergonzi. E Conte nega il dito medio
La Juve si lamenta della designazione, ma negli ultimi anni non ha mai perso
Tutti gli occhi saranno puntati su di lui. Quelli della Juve, che crede di essere vittima di un complotto. Quelli della Fiorentina, che non ci sta a giocare il ruolo di vittima sacrificale. E anche quelli dei tifosi, per cui questa sfida ha di nuovo un sapore speciale. Inoltre pare che da Torino siano in arrivo circa duemila tifosi, più gli altri mimetizzati nel resto dello stadio. Partita strana, anche per l´ordine pubblico. (...)
Anche la Juventus è un po´ preoccupata. «È solo una partita, non alziamo troppo i toni» dicono da Torino. Inoltre Conte fa sapere che lui il dito medio contro i tifosi viola non lo ha mai alzato. Un sacco di gente giura il contrario. Ma non importa, è un dettaglio secondario. Perché la missione di tutti è evitare che salga la pressione. Negli ultimi anni questa partita non è mai stata un problema, ma le ultime settimane hanno riacceso la rivalità. Per Firenze i novanta minuti di domani sera sono l´ultima occasione per riscattare un campionato mediocre, per la Juve c´è in gioco il rischio di perdere di vista lo scudetto. Inevitabile che ci sia un po´ di tensione. Senza dimenticare che c´è pure qualcuno (Amauri, per esempio) che avrebbe voglia di prendersi una rivincita. Partita tosta, insomma, serata viva. (...)
Giuseppe Calabrese - La Repubblica
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