Qualità e personalità
—La sosta dirà se e quanto è cresciuta la Fiorentina sotto il profilo del gioco, quanti punti ha conquistato per rilanciare una classifica e consolidare l’altra, insomma se avrà raggiunto un’identità definita e definitiva di squadra che va cercando dal 17 agosto, giorno del debutto stagionale, e che finora non ha trovato nel saliscendi di prestazioni e risultati forse stabilizzato dal 2-1 al Milan. Ma in attesa appunto di riprove: e quelle lontano dai propri riferimenti, dalle proprie sicurezze, dalla propria zona di comfort che Firenze sa esprimere meglio di altre città per il legame simbiotico tra la squadra viola e la tifoseria, valgono se non doppio sicuramente tanto. Perché serve abbinare la qualità che Kean e compagni hanno dimostrato con i rossoneri di Fonseca alla personalità che, viceversa, si è vista poco o per nulla nelle trasferte sopra ricordate, producendo il cammino incerto. Perché se vai fuori e giochi come al Franchi con Lazio (nella ripresa) e Milan, poi quando torni al Franchi è tutto più facile. (CINQUE TRASFERTE SU SETTE)
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