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Corriere dello Sport

Tutta una questione di…trasferte: la vera Fiorentina prima della nuova sosta

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La Fiorentina adesso ripartirà con un calendario fittissimo, fatto di sette partite con cinque di queste in trasferta
Redazione VN

Di esame in esame. Dopo aver superato quello di domenica scorsa contro il Milan che contava tanto e che può rappresentare un punto di svolta, per mille motivi facilmente intuibili se sfruttato a dovere, la Fiorentina ne ha un altro per nulla banale: è il percorso che porta alla terza e ultima sosta del campionato per questo 2024 e dentro ci sono sette partite. Come scrive il Corriere dello Sport, per la precisione sette partite in tre settimane, senza mai interrompere l’alternanza domenica-giovedì-domenica in campo tra Serie A e Conference League, che di per sé rappresenta già un bel banco di prova, ma la particolarità vera - visto che quella appena descritta è comune a tutte le formazioni che partecipano alle coppe europee - è che la squadra viola ne giocherà soltanto due al Franchi e le altre cinque lontano.

Quasi tutte in trasferta

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Test che assume un valore ancora più alto, ricordando che finora la Fiorentina in trasferta non ha mai vinto (1-1 a Parma, 1-1 in Ungheria contro la Puskas Akademia e passaggio dei playoff ai calci di rigore, sconfitta 3-2 a Bergamo, 0-0 a Empoli) e che i due successi preziosi, molto preziosi ed entrambi in campionato, li ha ottenuti nello stadio amico con la spinta del proprio pubblico. Fin dal 20 ottobre cambia tutto: subito a Lecce che ha bisogno di punti, il giovedì a seguire in Svizzera per incrociare il San Gallo nella seconda giornata di Conference, poi prima delle due a Firenze per ospitare la Roma, quindi di fila da giovedì 31 ottobre a giovedì 7 novembre Genoa, Torino e Apoel (terza giornata di Conference) e infine il Verona al Franchi.


Qualità e personalità

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La sosta dirà se e quanto è cresciuta la Fiorentina sotto il profilo del gioco, quanti punti ha conquistato per rilanciare una classifica e consolidare l’altra, insomma se avrà raggiunto un’identità definita e definitiva di squadra che va cercando dal 17 agosto, giorno del debutto stagionale, e che finora non ha trovato nel saliscendi di prestazioni e risultati forse stabilizzato dal 2-1 al Milan. Ma in attesa appunto di riprove: e quelle lontano dai propri riferimenti, dalle proprie sicurezze, dalla propria zona di comfort che Firenze sa esprimere meglio di altre città per il legame simbiotico tra la squadra viola e la tifoseria, valgono se non doppio sicuramente tanto. Perché serve abbinare la qualità che Kean e compagni hanno dimostrato con i rossoneri di Fonseca alla personalità che, viceversa, si è vista poco o per nulla nelle trasferte sopra ricordate, producendo il cammino incerto. Perché se vai fuori e giochi come al Franchi con Lazio (nella ripresa) e Milan, poi quando torni al Franchi è tutto più facile. (CINQUE TRASFERTE SU SETTE)

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