Dal Viola Park a Coverciano: l'ascesa di Moise Kean è sicuramente tema da prima pagina
Kean è il calciatore che somiglia di più a ciò che è accaduto al nostro gruppo, ha avuto questa crescita abbastanza veloce. Ha evidenziato la convinzione di avere qualità, è davvero forte il messaggio che manda quando gioca. Questo prendersi per mano è successo un po’ a tutta la squadra. Il linguaggio, fisicamente immaginifico, di Luciano Spalletti sintetizza nel modo migliore la parabola professionale e umana insieme di Moise Kean, il ragazzo che tutti aspettavano perché tutti erano convinti elle sua indubbie qualità, ma che non arrivava mai. Tanto è vero che a 24 anni, gli stessi di Vlahovic, ha fatto il percorso inverso rispetto al serbo ed è rifiorito. Questione di testa sua, di ambiente, di pressioni, di momenti. Era dal 2013/13, infatti, che dopo 12 giornate la classifica dei bomber non era guidata da due azzurrabili. Allora si trattava di Giuseppe Rossi e di Alessio Cerci, curiosamente entrambi con gli con gli stessi gol che hanno segnato ora Retegui (11) e Kean (8).
Kean ha dimostrato una tale duttilità e applicazione per le quali è anche possibile immaginarlo in coppia con lo stesso Retegui. Lo ha ha ammesso lo stesso ct ieri a Coverciano: Diventa anche facile spiegare perché possono giocare insieme. Kean ha fatto anche la punta esterna ed è uno più di corsa, di gamba, da scorribande. Crea pericoli anche con la sua forza e fisicità, è uno che fa reparto da solo. Mentre Retegui è più da area di rigore, da tirare in porta con le spalle girate. Vede la porta, è bravo a vedere al contrario dentro l’area di rigore. Kean ora ha fatto vedere anche questo, domenica ha segnato in tutti i modi e quei tre gol dicono che è completo.