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Corriere Fiorentino
Dicono che in una maratona il momento arrivi al trentesimo chilometro. Perché hai nelle gambe due terzi di corsa eppure, per arrivare alla fine, restano ancora più di 10.000 metri. A quel punto è la testa a far la differenza. Si può spegnere, o può darti la motivazione per tirar fuori tutto quello che hai. La Fiorentina quel trentesimo chilometro l’ha già superato e nonostante qualche attimo di tentennamento è riuscita, ancora una volta, ad arrivare al rush finale di una stagione infinita con i muscoli abbastanza pieni e, soprattutto, con la feroce determinazione di chi sente di essere a un passo dall’impresa. Restano tre partite, per chiudere questo 2023/24: Cagliari, Olympiakos, Atalanta. Campionato, e finale di Atene, per centrare un duplice obiettivo: riportare a Firenze un trofeo che manca da più di 20 anni e, per la terza annata di fila, prendersi l’Europa. Missione certamente non semplice, ma che da ieri (pensando al cammino in serie A) si è fatto sicuramente più agevole. Merito del Cagliari, che vincendo a Sassuolo ha conquistato l’aritmetica salvezza. E se è vero che fortunatamente negli ultimi anni la cultura sembra essere cambiata, sarebbe ipocrita pensare che non ci sia differenza tra l’affrontare (in trasferta) una formazione già salva ed una, invece, che si sarebbe presentata all’appuntamento con l’acqua alla gola. Lo riporta il Corriere Fiorentino.
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