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Jovic e Cabral in azione al Franchi
Rocco Commisso appena un mese fa l’aveva definita una «cessione fenomenale». Numeri alla mano, l’addio di Dusan Vlahovic è stato la più ricca plusvalenza della storia viola. Eppure il deficit tecnico derivato dalla partenza del serbo - scrive il Corriere dello Sport - sta presentando il suo salatissimo conto persino oggi, a nove mesi da un divorzio che a Firenze sta ancora facendo discutere. La riprova con la Viola 2.0 targata Italiano, una squadra che ha collezionato il peggior rendimento offensivo degli ultimi sei anni, con 7 gol in 8 partite. Nemmeno un giocatore è riuscito ad esultare più di una volta. E nel 50% delle dodici gare disputate, la Fiorentina è rimasta a secco.
Il fantasma di Vlahovic aleggia ancora sulla squadra: tutti i giocatori offensivi transitati a Firenze durante l’era Commisso, dal 2019 ad oggi, non pareggiano il computo totale dei gol del solo serbo in maglia viola. Tredici gli innesti presi in esame dal quotidiano: Boateng, Ghezzal, Ribery, Cutrone, Callejon, Kouame, Gonzalez e Piatek, fino alle meteore Pedro e Kokorin e a gli ultimi arrivati Cabral, Ikoné e Jovic. Tutti loro insieme raggiungono appena 40 gol su tre competizioni: Serie A, Coppa Italia e Conference League. Una media di 3,07 reti a testa. Un numero che risulta più basso rispetto alle 49 reti del solo numero 9, passato in bianconero.
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